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Viviano: "Palermo, ripartiamo insieme"

Si presenta il nuovo portiere rosanero, pronto a una nuova avventura dopo sei mesi di stop per la rottura del crociato. "Sono già in forma per domenica, ringrazio Zamparini per l'opportunità"

PALERMO. Ripartire. Per motivi differenti, i destini di Emiliano Viviano e del Palermo si incrociano. La squadra ha disperato bisogno di riemergere dalle pericolose sabbie mobili nelle quali si è tuffata da prima della sosta natalizia. Anche il nuovo portiere del Palermo ha bisogno di ricominciare dopo un lungo per colpa della rottura del crociato. Perché, come lo stesso Viviano ha detto oggi nel suo primo giorno da rosanero al Tenente Onorato di Boccadifalco, «sei mesi di inattività mettono grande voglia di ripartire».  

Grazie a Moratti e Zamparini. E Zamparini è pronto a soddisfare la voglia di un portiere che fino all’infortunio era il vice di Buffon in Nazionale. «Una volta tornato al cento per cento, ho parlato con l’Inter dicendo che volevo andare a giocare. Prima si pensava a un prestito, poi c’è stata questa occasione e l’ho presa al volo. Devo ringraziare Moratti e tutto lo staff dell’Inter per avermi rimesso in piedi in tempi rapidi, e il presidente Zamparini per avermi dato questa possibilità».

Pronto per il Genoa. E gli incroci non finiscono qui. Sì, perché Viviano potrebbe già esordire domenica contro il Genoa, squadra dalla quale è stata comprata metà del cartellino del giocatore per cinque milioni e anche quella che ha segnato più volte al neo portiere rosanero, ben quattordici volte. «Pensavo fosse il Palermo la squadra ad avermi segnato di più (in realtà sono 8 i gol segnati dal Palermo a Viviano, ndr). Però ho anche vinto contro il Genoa. Comunque mi sento già pronto per domenica perché sto benissimo, poi deciderà l’allenatore».

"Serie B? Magri ne vinciamo due e...". Viviano, invece, preferisce non dare giudizi sul momentaccio dei rosa in campionato. Ma dice la sua su quello che può fare la squadra. «Non mi sembra corretto parlare della situazione del Palermo perché non facevo parte di questa squadra. Pericolo di Serie B? Credo che il Palermo sia una squadra con qualità maggiori rispetto a chi lotta per non retrocedere. Poi il calcio è così, magari basterà vincere le prossime due partite e si torna a parlare di Europa. Da parte mia, spero di poter dare una mano e lavorerò per essere titolare».

Palermo e la maledizione dei portieri. Nessuna paura, invece, per il ruolo che in questi anni si è rivelato maledetto a Palermo, ovvero quello del portiere, e che ha visto tanti stravolgimenti. «Non credo si possa generalizzare. C’è stato fino all’anno scorso, ad esempio, un grande portiere e un mio caro amico, Salvatore Sirigu. Con lui mi sento spesso e gli ho chiesto alcune cose, punti di riferimento della città come ristoranti. Perché con lui difficilmente si parla di calcio. Non so se valgo più di Sirigu, ma spero di meritare la valutazione che mi è stata attribuita».
Obiettivo azzurro. Ma a proposito di Sirigu, uno degli obiettivi di Viviano è quello di riconquistare la maglia azzurra. E chissà se a fine stagione non riuscirà a strappare una maglia per gli Europei all’ex portiere rosa o a De Sanctis del Napoli. «Se dovessi andare io e non Totò sarebbe dura, perché siamo anche compagni di stanza. Comunque io lavoro per tornare in Nazionale, ma queste sono scelte che spettano al c.t. Attenzione, però. Sarebbe riduttivo che sono qui per tornare in Nazionale. Mi vivo il presente e mi sento in questo momento solo un giocatore del Palermo».

Portiere rosanero con un tocco di ... viola. Infine, il suo primo impatto con Palermo è stato positivo, per l’affetto ricevuto dalla gente «nonostante ancora non abbia fatto niente per loro». Sperando che non faccia arrabbiare la maglia che userà, di color grigio con inserti viola. «Che la Fiorentina sia la squadra per cui simpatizzo non è un segreto – dice il portiere nato a Fiesole l’1 dicembre del 1985 -. Ma il viola è anche il mio colore preferito».

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