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Ancora una sconfitta al "Massimino"

Gli etnei vincono per 2 a 0 con le reti di Lodi e Maxi Lopez. Partita a senso unico, dominata dai padroni di casa. Rosanero inesistenti in fase d'attacco: ancora nessun gol in trasferta

CATANIA. Il Catania cala il pokerone. Con il successo di oggi per 2-0, gli etnei vincono il quinto derby consecutivo in casa contro il Palermo, che per ricordare una vittoria al Massimino deve riavvolgere le pagine della storia fino ad arrivare al drammatico 2 febbraio del 2007.
Non è l’umiliazione dello scorsa stagione quando ad aprile il Catania affossò il Palermo di Cosmi con quattro gol. Ma anche quest’anno, come negli ultimi derby, il match non è stato mai in discussione. Netta la supremazia a centrocampo del Catania, schierato da Montella con un 4-3-1-2, che permette ai padroni di casa di avere sempre in mano il pallino del gioco. Lodi e Almiron spadroneggiano a centrocampo. Al loro confronto Barreto e Della Rocca fanno la figura di due esordienti con la paura di toccare un pallone e soprattutto senza mai avere un barlume di idee di gioco. Il Palermo c’ha provato a uscire indenne dal Massimino con una prova di contenimento. Ma c’è poco da fare, in questo modo alla fine il gol prima o poi lo becchi. La conseguenza è stata il 2-0 firmato Lodi e Maxi Lopez e un preoccupante dato. I rosa eguagliano il record negativo di trasferte consecutive senza gol segnati. Sono otto ormai le gare fuori casa senza violare la porta avversaria. La sensazione più preoccupante è che il Palermo non dà l’impressione di essere mai pericoloso in questo periodo. Per il Catania, meritatamente vittorioso, la ciliegina sulla torta è il sorpasso proprio ai danni dei rosanero in classifica, che ora dice Catania 21 e Palermo 20.


Supremazia territoriale del Catania nei primi minuti. Il Palermo pensa principalmente a difendersi e rimane troppo basso ad aspettare gli etnei. I rosa, però, con pazienza riescono a uscire e dimostrano di poter anche mettere in difficoltà i padroni di casa. La palla circola a ritmi compassati, ma basta qualche cambio di fronte con la palla a terra per sfondare sulle fasce, in particolare con Alvarez e Balzaretti sulla destra. E proprio da quelle parti arrivano le proteste di Miccoli al 23’ per un tocco in area di Legrottaglie, ma l’arbitro Damato lascia correre. Il direttore di gara, invece, ammonisce alla mezzora Della Rocca per un fallo su Barrientos. La posizione è letale e infatti Lodi non perdona Benussi, che inganna con una parabola perfetta. Il Catania va avanti al 31’ proprio quando sembrava che i rosanero avessero superato le paure dei primi minuti. La reazione sta tutta in un paio di conclusioni da fuori di Ilicic e Balzaretti che però fanno solo il solletico ad Andujar. Al Catania basta così per andare a riposo in vantaggio.


All’uscita dagli spogliatoi Mangia lascia intatto l’assetto della squadra, ma fa partire subito Pinilla che subentra a Miccoli. Per il capitano un indurimento al polpaccio destro. Le cose, però, non cambiano. Il Catania continua a tenere le redini del gioco orchestrato a centrocampo dai sapienti piedi di Lodi e Almiron e trovandosi sempre con un uomo in più nella zona nevralgica del campo e arrivando sempre per primo sul pallone. E gli etnei gelano di nuovo i rosa al 61’. Ci pensa Maxi Lopez su rigore dubbio scaturito da un fallo di Silvestre sul numero 11 rossoazzurro. Un minuto dopo Mangia si gioca anche la carta Lores, ridisegnando la squadra. Fuori Mantovani e Bertolo spostato a terzino destro con Balzaretti che torna nel suo ruolo naturale. Ma il Palermo rimane tramortito. Anche Montella cambia. Fuori Maxi al 66’ per Bergessio. Per l’autore del secondo gol un saluto al Massimino cha ha il sapore dell’addio.  

Prova a suonare la carica il solo Budan a otto minuti dalla fine, ma la partita è già finita col rigore realizzato da Maxi Lopez. O forse sarebbe meglio dire che per il Palermo non è mai iniziata. I trecento tifosi arrivati da Palermo speravano in una reazione dopo due sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia. A Novara l’ultima chance per salvare un Natale che appare privo di grandi sorprese sotto l'albero per i tifosi rosanero. A questo punto la loro preoccupazione è più che giustificata.   

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