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Le pagelle: Aguirregaray e Cetto, serata da dimenticare

PALERMO
Tzorvas, 5,5. (41’ Brichetto, 6.). Più che stimolarlo , sembra che la panchina in campionato gli abbia dato solo più insicurezze. Incertezze dimostrate in alcune palle alte assolutamente bloccabili e invece respinte coi pugni. Unica nota positiva sul taccuino una bella parata su Gonzalez sullo 0-0. Lascia il campo per Brichetto pochi istanti prima della fine del primo tempo.
Aguirregaray, 4. Una cosa si è capita. L’uruguaiano è un giocatore di fascia. Ma di certo non di difesa. Erroraccio imperdonabile sul primo gol del Siena di Reginaldo, non oppone resistenza nel gol di Angelo. Dalle sue parti il lasciapassare agli avversari è garantito.
Migliaccio, 5. La vicinanza di Silvestre è fondamentale per le prestazioni del numero 8 rosanero in difesa. Ha sofferto molto. Solita generosità. Il lottatore non esce dal campo neanche dopo la capocciata a inizio ripresa con Larrondo.
Cetto, 4. Sverniciato da chiunque. Gli attaccanti scappano da tutte le parti. Dà la sensazione di essere impotente quando gli avversari arrivano dalle sue parti. Gravi alcuni suoi errori di posizionamento. Completa la serata da dimenticare col penalty sbagliato nella lotteria dei rigori.
Mantovani, 5. (72’ Bollino, 6.). Dalle sue parti Reginaldo fa sfracelli e spesso si trova a contrastare l’onda bianconera da solo. Mangia lo sostituisce a metà ripresa per preservarlo per il derby.
Alvarez, 5,5. Trova più gloria quando il ritmo cala e le pile dei giocatori vanno a esuarirsi. Decisivo lo spostamento da destra a sinistra, ma in attacco punge comunque poco.
Acquah, 6. Della Rocca non è propriamente un frangiflutti e al ghanese viene dato l’arduo compito di unico centrocampista a formare la diga a centrocampo. Va in difficoltà, ma è generoso. Chiude la partita da terzino destro. Fa sicuramente meglio di Aguirregaray.
Della Rocca, 6. In mezzo è l’unico ad avere una certa visione di gioco accompagnata da un discreto mancino. Si procura il rigore del momentaneo 1-1. Forse potrebbe dare di più in un centrocampo a tre dove troverebbe più protezione.
Lores, 5,5. Né carne, né pesce. Ancora da inquadrare il fantasista uruguaiano. Le doti tecniche ci sono, ma due sembrano le cose su cui lavorare di più: disciplina tattica e un fisico ancora troppo leggerino.
Ilicic, 8,5. Gioca da solo, a tratti sembra che predichi nel deserto. È la prima partita in assoluto in cui si carica sulle spalle la squadra. La tripletta è il giusto premio, ma a fare impressioni sono i preziosi e utili ripiegamenti in difesa nei minuti finali dei tempi regolamentari e nei supplementari che rendono la sua partita encomiabile. Fargli una colpa per il terzo rigore sbagliato sarebbe ingeneroso.
Budan, 5,5. (59’ Bertolo, 6,5.). Prova a sbattersi per i compagni, ma non riesce neanche in quello che dovrebbe essere il suo compito fondamentale, ovvero fare sponda e tenere palloni. Ha il merito di servire a Della Rocca la palla che porta al rigore dell’1-1.
Mangia, 5,5. Non crediamo siano tutte sue le responsabilità di questo momento. La coperta è al momento corta e le alternative forse non validissime. A Catania, a questo punto, si gioca molto della sua esperienza in rosanero. Se non addirittura tutto.

SIENA
Pegolo, 5.; Angelo,6. ; Contini, 5,5. ; Pesoli, 5.; Rossi, 5.; Reginaldo, 8. (88’Angella, 5.) ; Bolzoni, 5,5; Codrea, 6. (68’ Parravicini, 5.); Grossi, 6,5; Larrondo, 6. (53’ Sestu, 6.); Gonzalez, 6,5.
Sannino, 6.

Arbitro Gervasoni, 6
. Non sbaglia negli episodi decisivi. I rigori per il Palermo possono starci entrambi. Forse evita qualche volta di troppo di fischiare qualche intervento a centrocampo. Ed è uno dei motivi per il quale saltano i nervi a Mangia, poi cacciato dal direttore di gara.

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