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Niente "settebello": il Cesena passa al Barbera

La squadra di Mangia manca la settima vittoria consecutiva in casa e viene punita dai romagnoli, che vincono meritatamente con un gran gol di Mutu. Rosanero scialbi, migliore in campo il portiere Benussi, autore di parate prodigiose

PALERMO. Presentimenti. Potrebbe essere questa la parola chiave della prima sconfitta in casa del Palermo in campionato tra le mura amiche. Sì, perche Devis Mangia alla vigilia aveva come avvertito che dietro l’angolo ci fosse un brutto scherzo pronto. «La partita più difficile da quando mi trovo a Palermo», l’aveva definita il tecnico rosanero ieri. E così in effetti è stato. La vittoria per 1-0 del Cesena al Barbera è meritata. Gli ospiti non hanno rubato nulla, hanno corso i giusti rischi a cui si può andare incontro quando vai a giocare in casa di una squadra che, prima di oggi, aveva vinto sei partite su sei e poi ha colpito.


Il gol della bestia nera Mutu non è l’unica occasione creata dagli uomini di Arrigoni. Se il Palermo non è capitolato prima, infatti, deve dire grazie a Benussi che ha tenuto in bilico il risultato fino a quando ha potuto. Gli uomini di Mangia, invece hanno vissuto di lampi specie nel primo tempo, ma senza mai dare l’impressione di tenere alle corde l’avversario. E ciò avviene perché in questo momento a questa squadra sembrano mancare varianti in attacco. Il Pinilla di oggi è un lontano ricordo di quello ammirato la scorsa stagione, Miccoli non è al meglio e se non si accende Ilicic le palle gol latitano. A mettere in evidenza questa situazione c’ha pensato il Cesena. Eder e Mutu con Ghezzal sulla fascia. Bogdani e Malonga in panchina a rappresentare delle alternative. Alternative che il Palermo in avanti non ha. Mangia è stato bravo a cambiare alla mezzora del primo tempo quando il Palermo è andato in grande difficoltà in mezzo al campo, riassettando la squadra. Ma più di questo non può fare senza avere la possibilità di avere uomini che possano cambiare, o quantomeno dare un impulso dalla panchina.
       


La partita non ha fatto registrare nessun brivido particolare nei primi minuti. Il Palermo non riesce a sfondare e anzi soffre il Cesena quando si affaccia in avanti. In particolare sulla destra con Ceccarelli e Ghezzal, che non fanno passare una serata tranquilla a Balzaretti e Munoz. I rosa non riescono a cambiare marcia e proprio dalla destra al 21’arriva la prima occasione per gli ospiti. Ghezzal serve Mutu di testa che col mancino colpisce a botta sicura. Benussi, però, è prodigioso e salva i suoi. I rosa provano a rispondere con un’azione manovrata al 27’ che porta al tiro da fuori Acquah. La palla esce di poco alta. Ma il protagonista dei rosa continua a essere Benussi, che con un riflesso da gatto para a terra il tiro ravvicinato di Candreva al 32’. Troppe falle in mezzo alle linee e Mangia al 33’ corre ai ripari. Fuori Bacinovic, che non prende bene la sostituzione ed esce dal campo senza passare dalla panchina. Lo sloveno soffre molto le scorribande di Mutu e Candreva sulla trequarti e lascia il posto a Bertolo. Il tecnico alza la diga a centrocampo con Barreto e Acquah e sistema i suoi col 4-4-2. L’assetto è più equilibrato e i rosa chiudono in attacco, mettendo due brividi agli uomini dell’ex tecnico del Palermo Arrigoni. In entrambi i casi è bravo Ravaglia che salva prima su Silvestre al 36’ e su Miccoli al 44’. Il primo tempo finisce a reti inviolate. Bravo Mangia a cambiare l’identità della sua squadra senza aspettare la pausa negli spogliatoi.
       


Nella seconda frazione di gioco è il Palermo a fare la partita, anche se la manovra appare sempre un po’ troppo lenta e prevedibile. L’Ilicic delle ultime uscite casalinghe non si accende e Miccoli fatica a inventare. Il Cesena nel frattempo rialza la testa. Il cross di Gehzzal deviato da Munoz al 53’ bacia la traversa. Prove generali di gol che arriva al 63’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Mutu di testa batte Benussi, che pochi istanti prima gli aveva detto ancora no su un calcio di punizione. La gara per i rosa si complica maledettamente un minuto dopo lo svantaggio. Munoz, infatti, si fa espellere per doppia ammonizione. E' in questo istante che di fatto termina la partita. Rischia l’espulsione anche Acquah con una brutta entrata su Candreva, sulla quale l’arbitro Calvarese sorvola e Mangia fa uscire il suo centrocampista per fare entrare Mantovani. I rosa nonostante l’inferiorità numerica si buttano in avanti, ma senza mai creare veri pericoli dalle parti di Ravaglia. In avanti si buttano anche Pisano e Silvestre, ma non succede più nulla.
       


Addio settebello, addio record di vittorie consecutive in casa. Il Palermo esce per la prima volta sconfitto in casa in questo campionato. E questa era anche l’ultima sfida casalinga dell’anno in campionato. E adesso il Palermo è atteso dal derby a Catania e dalla trasferta di Novara. L’obiettivo è non chiudere a 20 punti l’anno. Ma non sarà un compito facile per Mangia. In avanti le condizioni fisiche lasciano a desiderare. A queste si aggiungono gli infortuni da valutare di Pisano e Balzaretti. Già da martedì nell'ottavo di finale contro il Siena, il tecnico rosanero dovrà inventare qualcosa. Fino ad ora l'ex allenatore della Primavera ha stupito per le sue invenzioni nelle scelte tattiche e di uomini. Mai come in questo momento c'è bisogno che Mangia stupisca.

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