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Contro la Juve l'antidoto si chiama Miccoli

Ai rosa servirà una prestazione ad altissimi livelli per vincere le ostilità dei bianconeri, ancora imbattuti in casa. Devis Mangia è pronto a puntare tutto sul numero 10 dei rosa

PALERMO. Avrà il sapore di un kolossal hollywoodiano, di una pellicola d'altri tempi, ma è la pura realtà dei fatti. Sarà un po' come in quei film in cui sono i grandi eroi a guidare gli eserciti nelle imprese più ardue. Quelle storie in cui è il singolo che riesce a caricarsi sulle spalle il peso e le sorti di una legione intera. Per il Palermo la prossima «impresa» si chiama Juventus. Ai rosa servirà una prestazione ad altissimi livelli per vincere le ostilità dei bianconeri, ancora imbattuti in casa, nella trasferta di domenica prossima allo «Juventus Stadium». Magari con un Miccoli in più. Eccolo, il capitano. Il numero 10 dei rosa è pronto a prendere per mano la sua squadra e condurla alla battaglia. Devis Mangia lo ha atteso, dopo l'infortunio muscolare alla gamba che lo ha tenuto fermo nella gara di una settimana fa contro il Bologna, ma adesso è pronto a puntare tutto su di lui, affidandogli le chiavi dell'attacco contro i bianconeri. E c'è da giurarlo, per Miccoli quella dello «Juventus Stadium» non sarà affatto una partita come tutte le altre. Una sfida diversa per lui, ex dal dente avvelenato.
Con i bianconeri, nella stagione 2003/04, Miccoli ha collezionato 25 presenze con 8 reti in tutto. Ma, nonostante il buon campionato, il «Romario del Salento» fu costretto a lasciare Torino a causa dell'arrivo di Ibrahimovic ma, soprattutto, per il burrascoso rapporto con la dirigenza bianconera (in primis, con l’ex dg Luciano Moggi). E nel 2004 Miccoli finì addirittura fuori rosa, prima di essere ceduto alla Fiorentina. Insomma, per il capitano del Palermo sarà una gara dalle mille motivazioni, per tentare di centrare quella vittoria esterna che ancora manca ai rosa. E farlo contro l'unica squadra che nella sua carriera lo ha «scaricato» sarebbe, per Miccoli, una soddisfazione non da poco. A Torino Mangia cercherà la giusta medicina per far guarire la sua squadra da quella maledetta sindrome da «dottor Jekyll e mister Hyde». Il tecnico dei rosa proverà a sfatare quel tabù che vede il suo Palermo andare fortissimo fra le mura amiche (media punti da scudetto, con cinque vittorie su cinque incontri) ma frenare bruscamente in trasferta, dove finora è stato raccolto solo un punto, nello 0-0 contro la Lazio.
Per farlo Mangia sicuramente non potrà contare su Abel Hernandez, fuori per almeno un mese per un guaio muscolare alla coscia sinistra e sottoposto a terapie dallo staff medico del Palermo, mentre è ancora incerto il recupero di Mauricio Pinilla. Il cileno, che è out dalla partita contro il Lecce del 27 ottobre, attualmente si trova in ritiro con la sua nazionale per curare la lombosciatalgia che lo affligge. Contro i bianconeri ci saranno sicuramente Cetto e Pisano, a parte nell'allenamento di venerdì, ma regolarmente in campo nel test amichevole di ieri mattina che i rosa hanno disputato al «Tenente Onorato» di Boccadifalco contro una formazione dilettantistica locale (19-0 in favore del Palermo il risultato finale). Da oggi due giorni di pausa per il gruppo: la marcia di avvicinamento alla trasferta dello «Juventus Stadium» riprenderà martedì pomeriggio.

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