CATANIA. Anima e cuore. Magari non il cinismo necessario per risparmiarsi un finale da infarto, ma quanto basta per continuare a correre sempre più forte. Gli ingredienti sono partenopei, la festa è rossazzurra. Non c'é Napoli che tenga, il Catania va a mille. La formazione di Montella inanella il sesto risultato utile consecutivo (eguagliato il record delle gestioni Baldini e Zenga) e si issa nelle zone nobili della classifica. Il Massimino vive un altro sabato pomeriggio ad alta intensità, quasi una fotocopia di quello di due settimane fa con l'Inter. Stesso undici iniziale, stesso risultato finale, stessa vittoria ottenuta risalendo dallo svantaggio in apertura. I padroni di casa, alla quinta rimonta di fila, confermano di aver compiuto il salto di qualità sul piano della personalità cancellando, con la complicità di un tempo e poco più giocato in superiorità numerica, il gol-lampo incassato in avvio. Schiuma rabbia, invece, il Napoli, che protesta contro la terna arbitrale (contestato il secondo giallo che ha portato all'espulsione di Santana) e segna il passo in graduatoria rimediando una brutta delusione proprio alla vigilia dell'importante appuntamento in Champions League con il Bayern. Spigliati in avvio, i partenopei si smarriscono nella fase centrale dell'incontro: la scelta di Santana a centrocampo, a prescindere dal rosso, non si rivela felice e la fase di assestamento con l'uomo in meno è piuttosto faticosa. Eppure bastano 29 secondi al Napoli per passare in vantaggio con Cavani, che corregge in porta un cross basso di Dossena. Colpito a freddo, il Catania rischia nel primo quarto d'ora su un colpo di testa di Fideleff e una conclusione da posizione defilata di Cavani che Andujar contiene con qualche difficoltà.
Ma i rossazzurri sanno come si raddrizza una partita. La squadra etnea aumenta le frequenze, sfrutta il campo nella sua ampiezza valorizzando il 3-5-2 di Montella, cerca la porta di De Sanctis con Lodi, Gomez e Almiron (destro fuori d'un soffio su appoggio di Bergessio) e trova il pari con Marchese, che raccoglie un tiro di Gomez sporcato da Zuniga battendo De Sanctis con un sinistro incrociato. Il Napoli ha un'opportunità per tornare avanti con Lavezzi, ma a centrocampo fatica contro il fraseggio dei brevilinei scelti da Montella e resta in dieci per l'espulsione per doppia ammonizione di Santana, a disagio in mediana. Mazzarri prova a non toccare nulla arretrando Mascara, ma vede i suoi capitolare subito nella ripresa: cross di Ricchiuti per Bergessio, stacco di testa vincente sul secondo palo e 2-1. Il tecnico partenopeo, a questo punto, si corregge inserendo Dzemaili per Mascara e lasciando Lavezzi in appoggio a Cavani. Cambia poco. Il Napoli sbanda subendo le ripartenze avversarie, il Catania sembra sul punto di triplicare da un momento all'altro. I rossazzurri sfiorano il tris con Gomez, Izco e Almiron, ma hanno il torto di non chiudere la gara consentendo ai partenopei di buttarsi avanti in un concitato finale alla ricerca del pari. Lavezzi fa correre un brivido ad Andujar con una conclusione che si perde sul fondo non di molto, poi negli ultimi istanti è Spolli a far esultare il Massimino salvando sul tiro a botta sicura di Dzemaili, ben servito da Lavezzi, l'ultimo dei suoi ad arrendersi.
Etnei ammazzagrandi: battuto anche il Napoli
Gli uomini di Montella vincono in rimonta per 2 a 1. Gol lampo di Cavani, rispondono Marchese e Bergessio
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