
PALERMO. Marcelo Simonian, procuratore del calciatore del Psg Javier Pastore, interrogato dalla Procura di Palermo questa mattina, ha respinto ogni accusa di estorsione nei confronti del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini. Per quasi quattro ore il procuratore, che è indagato, ha spiegato le sue ragioni all'aggiunto Maurizio Scalia e ai sostituti Siro De Flammineis e Ilaria De Somma. Simonian ha ricostruito tutti i passaggi della trattativa che ha portato Pastore dal Palermo al Paris Saint Germain la scorsa estate per 40 milioni di euro. Quasi la metà secondo il presidente sarebbero però andati a Simonian che gli avrebbe "estorto" più di quanto pattuito. Degli oltre 40 milioni sborsati dal Psg per ottenere le prestazioni del Flaco circa dodici milioni dovevano andare all'agente Simonian e alla sua società, la "Dieci football corporation" (in Sudamerica ed in Argentina in particolare una percentuale del cartellino dei giocatori appartiene al procuratore) che invece, sempre secondo l'accusa sarebbero diventati molti di più, quasi 20. Se il presidente non avesse accettato, secondo quanto ha detto nella denuncia, l'accordo con i francesi sarebbe saltato. Simonian, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Enrico Sanseverino, ha anche consegnato ai pm diversi documenti per dimostrare di essere, come ha detto, "totalmente estraneo ai fatti che mi vengono contestati". I pm stanno adesso interrogando Matias Elmo, il giovane legale sportivo di Simonian.
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