Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Zamparini ridisegna la squadra: "Ilicic dietro le punte"

Il presidente del Palermo bacchetta l'allenatore pensa a cambiamenti tattici per il futuro a partire dalla posizione del fantasista sloveno. "E con Cetto pronto, Migliaccio può tornare a centrocampo"

PALERMO. Azzerare e ripartire, please. «Da zero, come abbiamo fatto dopo la sconfitta nell’amichevole con il Napoli», precisa Maurizio Zamparini. La partita con il Milan il presidente l’ha vista ieri mattina. Con calma e senza pregiudizi. Per questo non ci sono bacchettate, semmai consigli per chi «ancora ha poca esperienza». L’uomo in questione è Devis Mangia che alla prima alla Scala del calcio ha steccato di brutto. Milan-Palermo è stato Maalox per i rossoneri ed Aulin per il tecnico rosanero che è uscito da San Siro con il mal di testa. «Questa sconfitta sarà salutare per tutti quanti - osserva Zamparini -. Dobbiamo ripartire daccapo, come se nulla fosse accaduto, ma facendo tesoro degli errori commessi a Milano. Ora che ho visto la partita dico che il primo tempo è stato sufficiente. Nella ripresa, dopo il loro raddoppio, la squadra è morta. C’è stato un calo fisico evidente, la sosta - anziché aiutarci - ci ha danneggiati. In più il Milan ha giocato da... Milan e noi non abbiamo giocato da Palermo. Dovevamo sfruttare le ripartenze, dovevamo correre più di loro e dovevamo marcare Ibrahimovic a uomo: non abbiamo fatto niente di tutto questo. Ripartenze non ne ho viste, lo svedese ha fatto tutto quello che ha voluto, i giocatori del Milan arrivavano sempre prima di noi su qualunque pallone. Poi anche certe scelte non mi hanno convinto, non ho capito ad esempio perché Zahavi non ha giocato nemmeno un minuto. È il nostro giocatore più in forma in questo momento, bisognava trovargli spazio. Ecco, a San Siro Mangia ha pagato dazio alla sua inesperienza. Ma ci può stare, sono passaggi obbligatori quando si comincia ad allenare».
Il campanello d’allarme comunque è suonato. La classifica è confortante ma il Palermo in tre partite fuori casa non ha mai segnato e ha tirato pochissime volte verso la porta avversaria. Segno che c’è qualcosa da registrare e segno che non tutti in questo 4-4-2 sono proprio a loro agio. «Ed è lì che dobbiamo intervenire - sostiene Zamparini -. Voglio parlare con Mangia e il mio ds Sogliano, c’è qualcosa che va rivista. Questa squadra è stata costruita per giocare con il modulo che adottavamo un anno fa. Milan a parte, finora abbiamo fatto bene anche con il 4-4-2 ma è chiaro che non possiamo avere solo un modo di giocare. Sabato, ad esempio, sarebbe servito un centrocampista in più in mezzo al campo. Barreto e Della Rocca sono stati stritolati da quelli del Milan, bastava poco per cambiare. Resto convinto che il modulo va adattato ai giocatori e non viceversa. Con questo sistema alcuni dei nostri giocatori più talentuosi sono penalizzati. Mi riferisco ad Ilicic, a Zahavi e anche alle punte che spesso non sono messe in condizione di tirare. Voglio vedere Ilicic dietro gli attaccanti, è lì che può fare la differenza. Lo sloveno deve pensare a fare assist, non a rincorrere gli avversari come ha fatto con il Milan. E adesso che Cetto è pronto, Migliaccio può tornare a centrocampo». Non ci saranno diktat, ma consigli. Poi sarà Mangia a trarre le conclusioni e a fare le sue scelte. Di certo c’è che il Palermo in trasferta deve cambiare marcia, già a partire dalla prossima partita all’Olimpico con la Roma. «Niente drammi, ma quest’anno prima si arriva a quota quaranta punti meglio è - conclude Zamparini -. Quello che è successo in questo week-end non mi stupisce, così come non mi sorprende la classifica corta. Il campionato è equilibratissimo, ci sarà sofferenza per tutti».

Caricamento commenti

Commenta la notizia