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Da Palermo a Roma in auto Un sogno lungo 900 chilometri

Un cronista di Gds.it racconta la sua esperienza dalla circonvallazione al Grande raccordo anulare. "Ed ecco la città eterna dove un'altra città, stasera, vuole incidere il suo nome nell'eternità di un albo d'oro"

ROMA. Un sogno lungo 900 chilometri che parte dalla circonvallazione di Palermo e arriva al grande raccordo anulare di Roma. Storie di chi vuole scrivere la storia.
Di un infinito torpedone rosanero che attraversa la terribile Reggio Calabria-Salerno, quasi tutta a una corsia, che sembra un vicolo del Capo. Perché poi ti fermi all'autogrill è la lingua ufficiale è una sola, quel dialetto siciliano che verrà insegnato nelle scuole dell'Isola. Si arriva a Messina e prima di imbarcarsi sul traghetto si passa accanto al vecchio Celeste, stadio peloritano che celebrò le gesta di Totò Schillaci in maglia giallorossa. Quel Totò-gol che ha indossato il nerazzurro dell'Inter ma che stasera, l'ha detto, tiferà per la sua città. E poi sei lì, tra Scilla e Cariddi, con Messi e Villa in radio che frantumano il Manchester United. Ma chissenefrega l'unica finale che conta si gioca stasera all'Olimpico di Roma.
C'è uno spaccato di tutta Palermo sul traghetto dei Franza. C'è il giovane che ha lasciato la missione in Libano, ha messo il casco blu nell'armadio a casa ed ha indossato la sciarpetta rosanero. C'è il pensionato con la maglia di Luca Toni che si affaccia a prua quasi fosse Leonardo Di Caprio. E poi c'è lui, Giovanni Ignoffo, ex difensore rosanero che chiacchiera coi (pochi) fan che sanno chi è. “Giovanni, lo vedi - sussurra un omone con la coppola rosanero - questi che ti riconoscono sono i veri tifosi del Palermo”. Quelli che sono retrocessi in C2 contro la Battipagliese, quelli che hanno urlato al Velodromo contro il Castel di Sangro. Molti non ricordano. C'è chi confessa che, ai tempi, preferiva Del Piero a Triuzzi. C'è chi non lo ammette. Tant'è. Sono tutti perdonati per l'appuntamento più importante della storia.
Di un sogno lungo 900 chilometri che diventa interminabile sulla sgarrupata autostrada calabrese. C'è pure la nebbia, quella dei milanesi. Si supera anche quella. A Nola, col barista si parla di Centofanti che nella cittadina campana ricordano come a Palermo: capelli lunghi e ingovernabili, falcata infinita e tanto tanto cuore. Da lì in poi spunta la luce. E' l'alba, è la strada che finalmente diventa decente. Potresti anche risparmiare il tempo perduto, ma ci sono i tutor che controllano le accelerate eccessive. E allora 120 chilometri orari, Teano, Frosinone, Valmontone, Frascati. E poi finalmente Roma.
La città eterna dove un'altra città, stasera, vuole incidere il suo nome nell'eternità di un albo d'oro.

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