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La fabbrica del gol rosanero

A segno già otto giocatori nelle prime dieci partite. Più della metà delle reti ad opera di centrocampisti e difensori

PALERMO. Otto giocatori a segno nelle prime dieci a partite. A Palermo va di scena la cooperativa del gol. Se all'inizio della scorsa stagione poco più del 70 per cento delle marcature provenivano dagli attaccanti, adesso questa percentuale è scesa a circa il 45 per cento. Significa che più della metà dei gol arriva da centrocampisti e difensori.
Finora il Palermo ha disputato quattro partite di Europa League e sei di campionato. In Europa l'incidenza delle punte è maggiore. Il capocannoniere fino ad ora è l'uruguaiano Abel Hernandez con 4 reti: una col Maribor all'andata, due al ritorno in Slovenia e una a Praga contro lo Sparta. Segue Massimo Maccarone con due reti (Maribor in casa e Praga), chiudono con una marcatura a testa Pastore (Maribor al Barbera) e Migliaccio, decisivo nell'ultima sfida col Losanna in casa.
Diverso il discorso in campionato, dove i dieci gol messi a segno hanno la firma di sei diversi marcatori. Dagli attaccanti sono arrivati appena due gol, realizzati da Pinilla e Maccarone nel pareggio interno contro il Lecce (2-2). Ben sei reti sono arrivate invece dal centrocampo, tre da Pastore (Brescia, Juventus e Fiorentina) e tre dall'altro trequartista Ilicic (Inter, Juventus e Fiorentina). Due gol invece arrivano dalle retrovie: Balzaretti ha realizzato il secondo gol Brescia sfruttando uno sciagurato retropassaggio all'indietro di Baiocco, mentre Bovo ha messo il sigillo alla vittoria di Torino segnando il terzo gol con una perfetta punizione.
Lo scorso anno invece si era in un certo modo «schiavi» degli attaccanti. Nelle prime sei partite Miccoli, Cavani e Budan avevano monopolizzato le marcature, lasciando al centrocampo solo le briciole coi gol di Simplicio e Nocerino. In Coppa Italia i rosa ebbero la meglio sulla Spal per 4-2 (2 Miccoli, Cavani e Simplicio), mentre in campionato ancora Miccoli e Cavani regolarono il Napoli all'esordio. Poi Budan punì il Bari in casa e ancora il croato insieme a Miccoli e Nocerino andarono a segno nel 3-3 del Barbera contro la Roma. Nel pareggio esterno col la Lazio fu decisivo Cavani, mentre nel successo interno con la Juve i gol furono di Miccoli e Simplicio. Le prime reti dalla difesa arrivarono all'ottava giornata, con Balzaretti a segno insieme a Miccoli nella vittoriosa trasferta di Livorno, e alla nona quando Bovo realizzò la rete della vittoria contro l'Udinese in casa.
Quest'anno quindi si segna di più e segnano tutti. La spiegazione, oltre che di caratteristiche più offensive di alcuni centrocampisti, ovviamente è anche tattica. Lo scorso anno Zenga ha utilizzato prettamente due sistemi di gioco, il 4-3-1-2 e il 3-4-1-2. Per cui i centrocampisti, con un trequartista e due punte in campo, avevano più compiti di copertura e dovevano pensare più a difendere che ad offendere. Ad oggi invece Delio Rossi, dopo aver iniziato col 4-3-1-2, sembra aver trovato nel modulo ad albero di Natale col doppio trequartista il sistema di gioco che gli garantisce maggiore equilibrio. Con questo modulo l'unica punta deve cercare di svariare su tutto il fronte offensivo, giocare di sponda e lasciare spazi all'inserimento dei centrocampisti che partono alle sue spalle. Normale quindi che chi gioca in linea mediana abbia più possibilità di trovare la via della rete.

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