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Coppa Italia, impresa del Catania contro il Genoa

La squadra di Mihajlovic batte il Grifone a Marassi e approda così ai quarti di finale, dove incontrerà la Roma

Colpo grosso del Catania che espugna il Ferraris con due gol di Plasmati e passa il turno in Coppa Italia a spese del Genoa. I rossoblù, che Gasperini schiera con sei riserve nonostante avesse parlato alla vigilia di un turn over leggero, vanno sotto di due gol dopo otto minuti, ne rimontano uno nella ripresa ma nel momento migliore si ritrovano in nove per la doppia espulsione di Sokratis e Rossi al 13' della ripresa. Mentre il Catania esulta e attende ora la Roma nei quarti, Gasperini e Preziosi hanno un diavolo per capello perché un arbitro come quello di questa sera proprio non se lo aspettavano. Se da un lato Gasperini ha le sue colpe per avere schierato dall'inizio una formazione troppo rimaneggiata, l'arbitro Velotto di Grosseto merita un voto del tutto negativo per avere condizionato una gara che si stava giocando con grande correttezza. Al 13' del secondo tempo, la giacchetta gialla è riuscito ad ammonire un giocatore, il difensore del Genoa
Sokratis, che è caduto in corsa nel tentativo riuscito di anticipare un avversario e rovinando a terra ha colpito la palla con una mano. Sembrava fallo a favore del greco, invece l'arbitro lo ha ammonito per il tocco di mano e poi espulso poiché era il secondo giallo. Le proteste del Genoa sono costate subito un secondo rosso diretto per capitan Rossi, ancora incredulo per l'espulsione del compagno. L'arbitraggio di Velotto aveva indispettito il Genoa già nel primo tempo per una serie di fischi - a dire dei padroni di casa - a senso unico. In particolare quando Mascara aveva volontariamente intercettato di mano un lancio avversario: Velotto aveva lasciato correre per il vantaggio ma poi non aveva ammonito il giocatore. Altri due tocchi di mano dei catanesi in pochi minuti non erano stati visti o erano stati ignorati. La pessima prestazione della giacchetta gialla non giustifica comunque le scelte azzardate di Gasperini, pagate a caro prezzo. La scelta del tecnico genoano si dimostra subito fallimentare. La prima rete arriva al 5', complice una dormita della difesa rossoblù che lascia Plasmati solo in area, ben pescato dall'assist di un compagno: l'attaccante controlla e da posizione angolata batte Scarpi con un rasoterra nell'angolo lontano.  Tre minuti e Zapater regala palla a centrocampo a Mascara, che fa due passi e serve centrale ancora Plasmati, tutto solo davanti al portiere: il pallonetto colpisce la traversa ed entra in porta. La reazione del Genoa costringe i siciliani ad arretrare ma non crea pericoli a Campagnolo perché la difesa non lascia spazi a Crespo e Sculli. Il Catania ha una occasione buona al 31' in contropiede ma Ricchiuti si perde al momento del tiro.  Al 35', Tomovic salta due avversari e cade in area sbilanciato da un difensore catanese ma l'arbitro lo ammonisce per simulazione tra le proteste rossoblù. Nel secondo tempo entrano Suazo e Milanetto e rimettono in corsa il Genoa, che al 12' segna l'1-2 dopo una bella combinazione Sculli-Suazo e un gran tiro dal limite di Rossi. Un minuto e Velotto rovina tutto. In nove, il Genoa prova comunque a pareggiare e sul finire ha una palla d'oro con Crespo, smarcato in area a sinistra che però calcia fuori a fil
di palo. Il Catania spreca almeno quattro contropiede senza riuscire a chiudere la gara ma alla fine vince con merito. Nonostante il passaggio del turno, Mihajlovic ha criticato l'atteggiamento dei suoi: "siamo stati fortunati a non subire il pareggio del Genoa"

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