BRUXELLES. La partita amichevole di calcio tra Belgio e Spagna è stata annullata a causa dell'innalzamento dell'allarme terrorismo, dal secondo al terzo livello in una scala di quattro, a Bruxelles e in tutto il territorio belga. La decisione è arrivata dopo la mezzanotte, al termine di una lunghissima giornata di trattative tra le due federazioni calcistiche. Nel pomeriggio sembrava chiaro che l'orientamento comune fosse quello di giocare comunque, malgrado imponenti misure di sicurezza.
In quel momento, l'opinione unanime degli organizzatori era «non cedere alla psicosi» e permettere ai circa cinquantamila spettatori, di cui cinquemila tifosi spagnoli, di godersi la partita. A tardissima sera la svolta: il centro crisi del Ministero dell'Interno esprime, via Twitter, «la raccomandazione ad annullare la partita». Per il sito del quotidiano 'Le Soir', questo messaggio indica subito che il match è stato cancellato.
L'incertezza dura pochi minuti: sempre via Twitter le due federazioni calcistiche, prima quella belga e poi quella spagnola, confermano subito che non si gioca. Quindi niente sfida stellare tra i Red Devils, primi nel ranking mondiale Fifa, e i campioni d'Europa uscenti della 'Rojà. Nel chiedere l'annullamento, il Centro di crisi ricorda che Salah Abdeslam, sospettato di aver partecipato all'organizzazione e all'esecuzione degli attacchi di venerdì sera è ancora ricercato. Ed è tuttora considerato pericoloso.
«Dopo esserci consultati con le autorità competenti e la Nazionale spagnola, abbiamo deciso di annullare la partita». È quanto afferma la Federcalcio belga sul suo sito internet. «In tarda serata - prosegue la nota - siamo stati contattati dal governo che ha espresso la raccomandazione di non organizzare la partita Belgio-Spagna di questa sera. Tutto ciò in seguito all'innalzamento del livello di allarme terrorismo e la fuga di una persona sospetta. Deploriamo profondamente che una partita del genere, un'amichevole tra due squadre così motivate, venga annullata così tardi e capiamo la delusione di molti tifosi. Ma tenuto conto delle circostanze eccezionali - conclude la Federazione - non possiamo tuttavia assumerci la responsabilità di qualsiasi rischio per la sicurezza dei nostri giocatori e tifosi».
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