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Due italiane ferite e una irreperibile negli attentati di Parigi

Lo riferisce la Farnesina, aggiungendo che si sta lavorando su alcune segnalazioni finora raccolte che necessitano opportune verifiche.

PARIGI. Sono al momento due gli italiani feriti lievemente e fuori pericolo negli attacchi di ieri notte a Parigi. Una terza ragazza italiana risulta al momento «irrintracciabile». Lo si apprende da fonti della Farnesina che precisano che «continuano le ricerche».  Lo riferisce la Farnesina, aggiungendo che si sta lavorando su alcune segnalazioni finora raccolte che necessitano opportune verifiche. Secondo quanto si apprende, si tratta di due ragazze italiane che sono state ferite in modo leggero. Non erano all'interno della sala da concerti Bataclan ma in uno degli altri siti colpiti. Le due ragazze stanno bene e hanno già lasciato l'ospedale dove sono state medicate.

Ma da Senigallia arriva notizia di altri due giovani rimasti lievemente nell'attentato al Bataclan a Parigi. Lo ha riferito il sindaco Maurizio Mangialardi: si tratta di una ragazza, raggiunta alla spalla da una scheggia o da un proiettile, che è già stata operata, e di un ragazzo che è stato medicato. I due erano insieme ad altri amici italiani.

È riuscita a fuggire dal teatro Bataclan e a salire sul tetto, dove insieme ad altre 50 persone hanno aspettato l'arrivo delle teste di cuoio «in silenzio» per timore che ci fossero altri terroristi. Lo racconta l'italiana rimasta ferita ieri sera a Parigi, Laura Apolloni, al Gr1.

«Durante il concerto si sono sentiti gli spari. Erano due persone con le mitragliette, hanno sparato per 10 minuti ininterrottamente, avranno sparato 5000 proiettili e io ne ho preso uno. Anche se si stava bassi, raso terra, hanno sparato così tanto...», ricorda con voce flebile al telefono dall'ospedale in cui aspetta di essere operata alla spalla.

«Io per fortuna stavo sotto il palco e sono fuggita passando dietro le quinte, sfondando le uscite di sicurezza e passando sui tetti. Io e un'altra cinquantina di persone, quindi non abbiamo vissuto l'incubo di dentro», aggiunge. «Siamo rimasti due ore in silenzio, poi le forze di sicurezza ci hanno tirati giù dal tetto».

Degli assalitori ha detto che avevano i «cappelli neri, giovani, non incappucciati, vestiti normali, scuri di carnagione ma niente di particolare».

«Si invitano i connazionali ad attenersi alle indicazioni delle Autorità locali e ad evitare ogni spostamento». Questo l'ultimo annuncio pubblicato sul sito Viaggiaresicuri dell'unità di crisi della Farnesina. In caso di emergenza contattare il Consolato Generale», recita l'ultimo annuncio su Viaggiaresicuri.

STUDENTI DI BERGAMO IN GITA A PARIGI. «Ci è corsa incontro sul metrò, era coperta di sangue e urlava: sono dappertutto, hanno sparato, ci sono decine di morti». La drammatica testimonianza - riportata oggi da L'Eco di Bergamo - è della professoressa Annalisa Cagnoli Cassader che proprio in questi giorni si trova in gita a Parigi con il collega Giovanni Rota Sperti e una ventina di studenti della quinta B del liceo scientifico Lussana di Bergamo.

Il panico vissuto nelle strade di Parigi ha travolto i ragazzi bergamaschi che, solo per pochi minuti, sono scampati alla sparatoria all'esterno di un ristorante tra Rue de Charonne e Boulevard Voltaire. La classe era infatti a cena in un altro locale in piazza della Bastille, poco distante dal luogo dell'attacco con i kalashnikov.

«Dopo la cena con i ragazzi - racconta l'insegnante - siamo scesi in metropolitana. Pochi minuti dopo, un assalitore ha sparato da un'auto diverse raffiche contro i tavolini all'esterno di un ristorante vicino a noi». Una volta saliti sulla linea 5, alla fermata successiva Richard-Lenoir, nel metrò è entrata una ragazza francese disperata: «Era coperta da schizzi di sangue di persone colpite dagli attentatori - racconta con un filo di voce la professoressa - nella sala concerti Bataclan. Lei, sui 25 anni, non era ferita, ma piangeva e aveva l'orrore negli occhi».

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