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Crocetta: Corte dei conti? L'imputato non può difendersi

"I mancati trasferimenti dello Stato hanno creato un deficit per noi assolutamente imprevisto nella fase di bilancio a fine anno"

PALERMO. "La Corte ci ha detto che i derivati non li abbiamo creati noi, che lo Stato ha tagliato i fondi Pac e una serie di altri finanziamenti che a fine anno 2014 ci ha impedito di trovare la copertura su diverse voci del bilancio".

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta parlando con i giornalisti a margine del giudizio di parifica della Corte dei Conti sui documenti contabili del 2014. Poi, Crocetta ha detto: "Quando sono critico verso questa sottrazione di risorse sollevo un problema vero ma mi si dice che c'è l'ho con Renzi e Faraone".

"Il giudizio della Corte dei Conti - ha aggiunto il governatore - si svolge ancora con un rito antico, perché c'è la requisitoria del pm, ma non si permette all'imputato di difendersi". Ai cronisti che facevano notare le critiche mosse dalla Corte sulla rotazione dei dirigenti: "Alcuni di questi dirigenti erano accusati di prendere tangenti, altri alla formazione deviavano i bonifici sui propri conti correnti. C'era la necessità di rompere un sistema".

"Nell'immediato ha creato qualche problema - ha detto - ma ne ha risolto altri, alla fine la spesa europea è stata fortemente incrementata. La verità è che i mancati trasferimenti dello Stato hanno creato un deficit per noi assolutamente imprevisto nella fase di bilancio a fine anno".

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