PALERMO. Siamo pronti a commissariare la formazione professionale siciliana anche se speriamo sempre che la Regione riesca a far da sola": è il monito di Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, che bacchetta così il governo regionale sui ritardi nell'avvio dei corsi destinati ai ragazzi che devono rispettare l'obbligo formativo. L'assessore alla Formazione, Mariella Lo Bello, però rassicura: "Presto recupereremo i ritardi che si sono accumulati negli anni".
Lo scontro riguarda i corsi Oif destinati ai giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che invece del tradizionale percorso scolastico possono decidere di seguire corsi di formazione che hanno durata triennale. A spiegare cosa sta succedendo sono i vertici della Confap, associazione alla quale aderiscono numerosi enti: Cfp San Giovanni Apostolo con sede a Catania, il Ciofs-Fp Sicilia (emanazione della Congregazione religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Salesiane di Don Bosco), il Cnos-Fap Sicilia (ermanazione della Congregazione religiosa dei Salesiani di Don Bosco), l'Endo-Fap con sede legale Palermo (emanazione della Congregazione religiosa), l'Engim Sicilia con sede a Cefalù (emanazione della Congregazione di San Giuseppe dei padri Giuseppini del Murialdo). In tutto si parla di circa 1.300 addetti al settore e di quasi 10 mila allievi coinvolti.
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