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La presenza della Sicilia all’Expo,
ventimila euro per un portiere

L’assessore Caleca contro Cartabellotta: «Meglio impiegare il nostro personale». La replica: «Costa di più». La Regione ha firmato con Manpower un accordo da 600 mila euro per la fornitura di cassieri, camerieri e addetti alle pulizie

PALERMO. Per un operatore notturno, che riceve la merce negli orari in cui l’Expo è chiuso, la Regione paga a Manpower 20 mila euro, cioè 3.333 al mese. Mentre gli addetti alle pulizie costano 15 mila euro ciascuno e un cassiere e un cameriere hanno un costo compreso fra i 12 e i 18 mila euro. Eccolo il contratto segreto che il responsabile del Cluster Bio Mediterraneo, Dario Cartabellotta, ha firmato con la società di fornitura di lavoratori interinali. Costo massimo, 600 mila euro per sei mesi.

Su questo contratto ieri è andato in scena un nuovo scontro fra l’assessore all’Agricoltura, Nino Caleca, e Cartabellotta. La commissione Attività produttive dell’Ars ha convocato tutte le parti coinvolte nel fallimento (fino a ora) della spedizione siciliana che ha ottenuto la ribalta mediatica solo per le scene di Cartabellota costretto a pulire da sè il fango e la pioggia entrati nel padiglione a causa della mancanza del tetto, oltre che del collegamento a internet. Da giorni Caleca protesta per la segretezza dei documenti firmati da Cartabellotta.

E anche ieri l’assessore ha detto di non conoscere ancora il contratto per la fornitura di personale: «Andrebbe stracciato. Sarebbe meglio impiegare nel Bio Cluster il personale della nostra Fiera del Mediterraneo, che non ci costerebbe nulla». Ma Cartabellotta ribatte: «Manpower è aggiudicataria del bando per le risorse umane in tutto l’Expo, non solo nel nostro padiglione. Con loro abbiamo firmato un contratto standard. Se vogliamo personale, non possiamo che rivolgerci a loro.

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