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Tagli ai consigli comunali e ai gettoni
C'è lo stop, il Ddl torna in commissione

Niente tagli a sindaci e consiglieri comunali. I loro stipendi, almeno fino a giugno, resteranno intatti

PALERMO. Niente tagli a sindaci e consiglieri comunali. I loro stipendi, almeno fino a giugno, resteranno intatti. L’Ars ha deciso di non votare la norma che avrebbe ridotto subito i compensi del 20% per i primi cittadini e di una percentuale maggiore per i consiglieri. Se ne riparlerà, appunto, ai primi di giugno.
La decisione è stata presa da una maggioranza trasversale all’Ars. In 39 hanno scelto di non votare la legge e rispedirla in commissione. Solo i grillini hanno invece pressato (e votato) per esaminare subito il testo. Ma non è andata come chiedevano loro.
In apertura dei lavori Forza Italia, col capogruppo Marco Falcone, ha proposto al Pd di riscrivere insieme la norma. Un’offerta che avrebbe evitato l’ostruzionismo parlamentare. Ma il presupposto indispensabile era che il testo tornasse in commissione. E così è stato.
Anche perchè pure nella maggioranza di centrosinistra si registravano forti mal di pancia su una norma che colpisce due dei pilastri elettorali di ogni deputato. Sia nel Pd che nell’Udc, in tanti erano contrari al testo.
Non a caso questa riforma, invocata dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei a gennaio, ha già subito due stop. Un mese fa fu bocciata al primo voto. E poi non fu inserita in Finanziaria proprio perchè si prevedeva di approvarla subito dopo.
Dura la protesta dei grillini, che puntano su queste norme per arginare il fenomeno della moltiplicazione dei gettoni per i consiglieri comunali: «L’Ars non vuole questa legge».
Ma Baldo Gucciardi, capogruppo Pd, ha difeso la scelta: «È giusto che leggi così importanti si scrivano insieme. Per questo siamo stati favorevoli a un breve rinvio. A patto però che i tempi siano stretti: entro 15 gioni la lege deve tornare in aula». Intanto, da giovedì, tornerà in commissione.

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