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Isis, attacchi nella più grande raffineria in Iraq. In Libia assalto ad ambasciata Corea del Sud

Si tratta del più violento attacco degli ultimi mesi

BAIJI.  L'Isis ha lanciato una serie di attacchi suicidi contro la raffineria Baiji, la più grande dell'Iraq, a nord di Baghdad. Lo riferiscono fonti militari irachene citate da France24. Le fonti parlano del «più violento attacco da mesi». L'esercito ha detto comunque di avere il «pieno controllo» dell'impianto.   L'Isis, attraverso alcuni media affiliati, sostiene che i combattimenti sono in corso e che i  suoi miliziani hanno «preso il controllo del 50% dell'impianto». Sui social network sono state pubblicate delle foto che mostrano numerosi jihadisti armati all'interno della gigantesca struttura, ma non è chiaro quando le immagini siano state scattate. Quel che appare certo è che i kamikaze fossero tre, due dei quali sono stati però neutralizzati prima che riuscisse a farsi esplodere, affermano forze della sicurezza irachena. Un tempo la raffineria aveva una capacità di produzione pari a oltre 300.000 barili al giorno, la metà dell'intero fabbisogno iracheno.

Intanto, L'Isis ha attaccato la sede dell'ambasciata della Corea del Sud a Tripoli. Lo afferma l'agenzia Yonhap. I miliziani, dal canto loro, dicono di aver ucciso almeno due guardie.  A est le truppe filo-governative si stanno ammassando nei pressi di Bengasi per l'offensiva finale contro Ansar al Sharia. Già 12 i morti da ieri negli scontri.

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