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Mercadante in carcere: "La politica mi ha distrutto"

Secondo l'accusa, Mercadante sarebbe stato medico di fiducia delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica

PALERMO. Giovanni Mercadante si trova in carcere. Si è presentato  con il suo avvocato al carcere Pagliarelli. Ieri la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 10 anni e 8 mesi inflitta, in Appello, all'ex deputato regionale di Forza Italia, accusato di associazione mafiosa. Mercadante era stato condannato in primo grado, poi assolto in appello. La Cassazione annullò e rinviò alla Corte d'Appello per un nuovo processo. Ieri l'ultima parola dei giudici romani. Mercadante dovrà scontare la pena in carcere.

Radiologo, 67 anni, parente dello storico boss di Prizzi Tommaso Cannella, secondo l'accusa, Mercadante sarebbe stato medico di fiducia delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica. Indagato già in passato, la sua posizione venne archiviata per due volte. Poi, nel 2006, la svolta nell'inchiesta e l'arresto. A carico dell'ex deputato, alle accuse dei pentiti, si aggiunsero le intercettazioni ambientali realizzate nel box del capomafia Nino Rotolo, luogo scelto dai clan per i loro summit. Nei colloqui, registrati per oltre un anno, il nome di Mercadante è emerso tante volte, collegato sempre ad affari illeciti.

Per l'accusa l'ex parlamentare azzurro sarebbe stato 'pienamente inserito nel sodalizio criminoso'. Una conclusione riscontrata dalle testimonianze di numerosi collaboratori di giustizia: da Nino Giuffrè ad Angelo Siino e Giovanni Brusca. Giuffrè racconta di essersi rivolto al medico, su indicazione dello stesso Provenzano, per fare eseguire alcuni esami clinici al latitante agrigentino Ignazio Ribisi. Siino parla del professionista come di 'uno dei più grossi favoreggiatori' del padrino di Corleone; Brusca lo definisce 'persona disponibile'.

Per gli inquirenti, il medico-politico avrebbe anche fornito "il proprio ausilio e la disponibilità della struttura sanitaria della quale era socio (l'Angiotac n.d.r.) per prestazioni sanitarie in favore degli associati mafiosi, anche latitanti, e la redazione di documentazione sanitaria di favore, ricevendo, in cambio, l'appoggio elettorale di Cosa nostra in occasione delle regionali in cui era candidato".

LE SUE PAROLE. "La politica mi ha distrutto e mi ha lasciato da solo. La pagano solo i c... come me! E come Totò Cuffaro". Parole di Giovanni Mercadante, 67 anni, ex deputato regionale di Fi ed ex primario di radiologia all'ospedale oncologico "Maurizio Ascoli", pronunciate pochi minuti dopo avere appreso ieri sera la notizia della sua condanna, emessa dalla Cassazione, a 10 anni e 8 mesi. Il medico si è consegnato stamattina alla polizia penitenziaria del carcere palermitano di Pagliarelli per scontare la pena. "Sono pronto a fare quel che è necessario - dice al Giornale di Sicilia - Non scappo, dove devo andare?".

Parente dello storico boss di Prizzi Tommaso Cannella, secondo l'accusa, Mercadante sarebbe stato medico di fiducia delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica. Indagato già in passato, la sua posizione venne archiviata per due volte. Poi, nel 2006, la svolta nell'inchiesta e l'arresto. "Ho perso 9 anni della mia vita - dice - più quelli che mi dovrò fare. È andata così. La giustizia va a due binari, uno privato e uno per la gente che soffre. Sono solo addolorato per la mia famiglia. Non ce l'ho con nessuno". E sostiene: "Ho la coscienza a posto non avrei mai creduto che sarebbe finita così. Penserò adesso al resto del mondo, a quelli che hanno bisogno. Andrò a fare volontariato in carcere. Lo ha già fatto Totò Cuffaro, lo farò anch'io. Nonostante tutto quello che hanno detto i giudici di me, io resto una persona perbene".

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