PALERMO. I sindacati dei regionali sono pronti a un nuovo sciopero contro i tagli mentre Crocetta torna ad attaccare il governo Renzi per il mancato aiuto. È stata un’altra giornata di caos intorno alla Finanziaria. A rompere di nuovo gli indugi contro Crocetta sono stati i sindacati autonomi. Gli stessi che avevano sospeso la protesta in attesa di un tavolo di confronto aperto all’Aran (l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) in cui dovevano essere riscritte le norme che prevedono mobilità obbligatoria entro 50 km, riduzione di 600 postazioni dirigenziali, tagli di premi e straordinari, riforma delle pensioni e abbattimento di permessi retribuiti. Ma il tavolo, ieri alla sua seconda convocazione, non ha prodotto i risultati sperati. E il tempo sta per scadere: il 10 aprile, in mancanza di un accordo, l’assessore all’Economia Alessandro Baccei ridarà validità alle norme originali (peraltro mai cancellate dalla manovra). E così i Cobas e il Sadirs, le sigle autonome più rappresentative, sono tornare sul fronte della protesta dando un ultimatum al governo.
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