PALERMO. La giunta tornerà a riunirsi domani per approvare la manovra, ma già non mancano le polemiche. Sulle indennità degli amministratori degli enti locali interviene il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, mentre, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola, Davide Faraone attacca i sindacati. «Come già più volte evidenziato - scrive Ardizzone - , in tema di indennità degli amministratori pubblici locali bisogna applicare la normativa nazionale, equiparando lo status di sindaci e consiglieri comunali siciliani a quelli del resto d’Italia. Una modifica già prevista, su mia iniziativa, nel disegno di legge predisposto dagli uffici della presidenza dell’Ars, in materia di liberi consorzi comunali e città metropolitane».
Una critica all’operato del governo. «Sono norme che non vanno in finanziaria - dice ancora Ardizzone - , parlano alla pancia della gente ma si dimenticano una serie di altri aspetti come gli oneri riflessi e la partecipazione alle commissioni. Va applicata tout court la norma nazionale e va fatto nella legge su Liberi consorzi e città metropolitane». Il presidente dell’Ars parla anche di «scorciatoie, che non farebbero altro che creare praterie e privilegi a seguito del libero arbitrio delle interpretazioni di norme da parte del governo di turno». Ad Ardizzone replica l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. «La norma è stata inserita in finanziaria - spiega - perchè tagliando i gettoni si tagliano anche i trasferimenti agli enti locali. Ma queste disposizioni hanno anche un signficato, significa allineare i compensi non solo del personale ma anche degli amministratori. Si dovrebbe andare di pari passo anche all’Ars, sarebbe un gesto carino».
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