PALERMO. C’è il pacchetto di tagli ai dipendenti regionali, ci sono i prepensionamenti ed entra anche la riduzione degli stipendi ai consiglieri comunali e ai sindaci: eccola la Finanziaria targata Crocetta-Baccei, che ieri notte era in via di approvazione al termine di una riunione andata avanti dalle 16. Dopo cinque ore la giunta ha approvato le prime norme, quelle sull’agricoltura, rinviando a oggi il rush finale. Ma il testo è ormai definito e pronto per essere spedito all’Ars.
Ieri è stata riformulata soprattutto la norma che riguarda i consigli comunali. «Il compenso massimo previsto non potrà superare il 30% dell'indennità di un assessore e non, come qualcuno ha scritto, il 25% dell'indennità del sindaco perchè sarebbe una cifra enorme», ha detto Crocetta. «Fare il consigliere non è una professione ma una attività di servizio pubblico che si deve basare in gran parte sulla passione politica e i gettoni devono servire a coprire le spese sostenute per questa attività e non possono corrispondere agli emolumenti di un assessore che lavora a tempo pieno».
Nonostante lo sciopero annunciato dai sindacati, il governo conferma anche le misure di contenimento della spesa per i dipendenti della Regione. Con lo scopo di alleggerire la macchina amministrativa, è previsto un piano quinquennale di prepensionamenti. Chi andrà in pensione quest'anno «non riceverà alcuna penalizzazione» assicura Crocetta, chi farà domanda di prepensionamento entro la fine di quest'anno, avendo i requisiti per farlo nell'arco del quinquennio, verrà incentivato. «Gli irriducibili che pensano di fare i furbi e non faranno richiesta - afferma il governatore - ovviamente dal 2016 saranno totalmente equiparati ai dipendenti dello Stato».
Dal 2019 in poi, in modo progressivo, «tutti i dipendenti della Regione avranno lo stesso trattamento pensionistico dei dipendenti dello Stato». «Mi pare che ci siano tutte le condizioni per favorire quello sfoltimento della macchina amministrativa più volte raccomandato dalla Corte dei Conti e che il governo non vuole più rinviare. Deve essere chiaro che non stiamo tagliando diritti ma stiamo eliminando privilegi. Tutto ciò è necessario per sostenere le fasce sociali più deboli e incentivare lo sviluppo».
«Nella finanziaria - prosegue Crocetta - stiamo mettendo insieme politiche di austerità e di tagli agli sprechi, misure di semplificazione della spesa e delle autorizzazioni che possono favorire gli investimenti e incentivare le assunzioni di disoccupati per sostenere quei processi positivi che sono già stati avviati negli ultimi due anni e che hanno portato a un aumento del Pil dello 0,2% e a prevedere per il 2015 un incremento dello 0,6% che noi vogliamo ulteriormente spingere verso l'alto».
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