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Musei siciliani, c’è l’ordine di aprire almeno i principali: ecco quelli che si potranno visitare oggi

L’assessore Purpura cambia la direttiva del dirigente sulle domeniche, ma solo per i siti con maggiore affluenza di pubblico

PALERMO. La Regione fa dietrofront sull’apertura domenicale dei musei ma oggi molti siti saranno chiusi. La nota, che è firmata dall’assessore regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura, è partita venerdì pomeriggio. E di fatto cambia rotta rispetto a quella di qualche giorno fa del direttore Rino Giglione. Il dirigente aveva annunciato alla Sas, partecipata della Regione che fornisce circa 600 lavoratori per i servizi nei musei, che a causa della carenza dei fondi è necessario limitare l’utilizzo del personale.

Allarme giustificato, avverte Purpura. «Abbiamo visto che le risorse disponibili nel 2014 non sono state sufficienti – dice l’assessore – per cui il dirigente ha ritenuto utile disporre la chiusura in alcune domeniche d’inverno per garantire invece la fruibilità nei periodi di maggiore afflusso. Ma il nostro obiettivo deve essere quello di provare ad aprire sempre, soprattutto quest’anno che con l’Expo è un anno importante. Il sistema, pur con le sue criticità, deve funzionare. In attesa quindi di un incontro con i vertici della Sas ho disposto che i siti più importanti, in termini di affluenza, restino aperti».

L’incontro ci sarà questa settimana. A Palermo intanto oggi saranno certamente aperti Palazzo Abatellis e l’Oratorio dei Bianchi, il museo Salinas, la Palazzina Cinese. Cancelli aperti anche alla Valle dei Templi, a Selinunte e a Taormina. Qualche problema potrebbe esserci nelle aperture pomeridiane, le zone archeologiche anticiperanno l’orario di chiusura visto che comunque con il buio la visita è impossibile. Fra venti e trenta i musei che resteranno chiusi, sono quelli che i dati di affluenza danno come meno frequentati.

A Palermo certamente sarà chiuso Palazzo Mirto che utilizza solo personale Sas. «Auspichiamo subito un confronto – dice Gianni Borrelli (Uil Sicilia)- è una mancanza di coordinamento, le risorse umane ci sono ma è necessario utilizzarle al meglio». Fra le risorse di cui parlano i sindacati ci sono i lavoratori Asu, oltre un migliaio in Sicilia, 350 quelli che erano stati destinati ai musei.

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