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Mazzarino, acqua distribuita con il contagocce

MAZZARINO. «Restrizioni» idriche in quattro grossi comuni del versante sud della provincia. A Mazzarino, con effetto immediato, la distribuzione avverrà ogni quattro giorni; a Butera passa a giorni alterni, mentre a Riesi gli effetti della crisi si faranno sentire meno. È prevista solo la diminuzione delle ore di distribuzione. Contraccolpi anche a Gela dove in zona Manfria l'erogazione avverrà il martedì e il venerdì (oggi toccherà a Spinasanta). Il nuovo calendario distributivo di Caltaqua, tutto lacrime e sangue per i quattro grossi comuni in questione, è la diretta conseguenza del calo di portata decisa da Siciliacque dopo che gli esami di laboratorio eseguiti su campioni d'acqua in uscita dal dissalatore di Gela avrebbero accertato l'eccessiva presenza di manganese. Si è preferito pertanto sospendere i prelievi ed avviare una serie di manovre per dissetare le popolazioni di questi comuni alimentati, a partire da stamattina, dall'acquedotto Ancipa. Una misura provvisoria anche se necessaria adottata in attesa che nuovi esami di laboratorio possano fugare i dubbi sulla qualità dell'acqua erogata. Si spera, insomma, nel calo della presenza di metallo nei quantitativi trattati quotidianamente da uno die moduli del dissalatore. A risentire dell'improvviso deficit idrico saranno in larga parte i cittadini di Mazzarino dove i turni di distribuzione sono stati enormemente dilatati fino a toccare i quattro giorni, al posto dei due attuali. Il centro abitato è stato suddiviso in tre zone che verranno approvvigionate in giorni diversi; il quarto giorno sarà invece dedicato all'accumulo nelle vasche cittadine. A Butera oggi sarà effettuata distribuzione in zona Madrice e San Rocco; da domani si passerà ai giorni alterni proprio a partire dalla zona San Rocco. L'estate, proprio nei giorni in cui si sta registrando il picco del caldo, comincia a riservare sorprese idriche sicuramente poco gradite a larghe fasce di utenze. Quelle che erano state riservate ai nisseni "reduci" da una crisi-lampo che ha lasciato a secco la città per una giornata e mezzo a seguito di uno scoppio in condotta registrato a Sabucina. Stessa sorte era toccata a San Cataldo.

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