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Serradifalco: video poker in un club, assolto il presidente

SERRADIFALCO. Il video poker illecito trovato dai Carabinieri nella sede di un'associazione sarebbe stato coperto da una tenda perché nessuno lo utilizzasse, in attesa di installarvi un nuovo software e il giudice manda assolto il suo presidente "perché il fatto non sussiste". In ciò, accogliendo la tesi della difesa dell'imputato, sostenuta dall'avvocato Salvatore Sollami. L'accusa, invece, aveva ipotizzato il reato di favoreggiamento del gioco d'azzardo. Chiedendo, per questo, la condanna del presidente del circolo ricreativo privato a cinque mesi di arresto e al pagamento di un'ammenda di cinquecento euro.
I fatti all'origine del processo risalgono al 2 giugno di quattro anni fa. Quando i militari dell'Arma della locale stazione eseguirono un controllo nella sede di un circolo ricreativo privato di via Crispi. Nel corso della verifica, la Benemerita notò la presenza di un video poker. Pur se celato da un tendaggio. Insospettiti, i Carabinieri decisero di ispezionare l'apparecchio elettronico. Dall'ispezione risultò che il video giochi sarebbe stato illegale. Motivo per cui, i militari dell'Arma disposero il sequestro dell'apparecchio elettronico. E querelarono il presidente del sodalizio. La denuncia diede avvio a un processo penale, celebrato dinanzi al giudice monocratico Giuseppina Figliola. Dove il rappresentante dell'associazione rispondeva dell'accusa di avere favorito il gioco d'azzardo. Tesi sostenuta dal Pm che aveva per questo chiesto che l'imputato fosse condannato a cinque mesi di arresto e a cinquecento euro di ammenda.
Nel corso del procedimento giudiziario, però, il legale di fiducia dell'imputato, l'avvocato Salvatore Sollami, è riuscito a scagionare dall'accusa il suo assistito. Asserendo, innanzitutto, che il video poker non sarebbe stato in funzione. Tant'è che sarebbe stato trovato spento. E, ancora, che nessuno fra gli associati del circolo ricreativo privato avrebbe utilizzato il gioco elettronico. Senza dire che il videogiochi sarebbe stato coperto da una tenda perché nessuno lo utilizzasse, in attesa di installarvi un nuovo video poker per renderlo legale. Nel fare sua la tesi dell'avvocato Sollami, il giudice monocratico Giuseppina Figliola ha emesso sentenza di assoluzione, a favore del presidente del sodalizio, perché il fatto non sussiste.

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