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Caltanissetta, «Viaggio nel calvario dell’ospedale Sant’Elia»

CALTANISSETTA. Una odissea in piena regola quella vissuta da un pensionato nisseno fra il pronto soccorso e un reparto dell'ospedale dove ha trovato un posto letto dopo diciotto ore di attesa. A raccontarla, in una lettera aperta inviata in redazione, è Antonio Trobia genero del pensionato trasportato il 30 luglio (alle tre di notte) al pronto soccorso per una grave insufficienza respiratoria. Si tratta di una storia simile a quelle vissute da altri utenti in una struttura dove la diffusa carenza di personale (medico e infermieristico) acuita dal periodo feriale determina disservizi e attese a dir poco snervanti. «Durante la permanenza - scrive Trobia - mio suocero è stato trascurato ed è stata mia moglie ad accorgersi che il padre, sofferente di diabete, era andato in coma glicemico e rischiava di rimetterci la vita ed ha richiamato l'attenzione del personale sanitario. Mio suocero comunque può ritenersi un fortunato visto che sono trascorse solo 18 ore dal ricovero in reparto. C'erano pazienti che stazionavano lì da ben tre giorni. Per non parlare - ha continuato Antonio Trobia - del continuo caos con interventi della polizia a causa delle disfunzioni e delle inefficienze; mancavano pure i portantini. Una volta ricoverato in medicina alle 21 del 30 luglio abbiamo potuto notare lo stato in cui versa il reparto con pavimenti, pareti e anche i letti, ai bordi, sporchi con massiccia presenza di zanzare e insetti, il personale sanitario che la notte non passa mai se non appositamente interpellato, badanti rumene che dormono per terra sui cartoni come se fossero barboni di strada. Presumo inoltre - ha sottolineato Trobia - che per un risparmio dei costi mio suocero sia stato dimesso prematuramente, il 31 luglio, malgrado a tutt'oggi stia ancora male ed ha ancora necessità di assistenza continua; per me questa è una situazione che aggrava ancor più i fatti. Passano i politici, passano i governi, passano i manager profutamante pagati con le nostre tasse ma la situazione non cambia in meglio, anzi peggio. Ci si chiede - ha concluso Trobia - oltre al fatto che ognuno debba fare al meglio ilproprio dovere secondo le proprie competenze, ma vengono mai effettuati controlli dagli organi preposti? Delle ispezioni? Delle verifiche al fine di migliorare i servizi ai cittadini e renderli più efficienti». Abbiamo girato la segnalazione a Marcella Santino, neo direttore sanitario dell'azienda sanitaria. «Debbo prima appurare - ha risposto - come siano andati realmente i fatti perchè, come accade spesso, nelle segnalazioni la gente è portata ad esagerare. Non vorrei che qualcuno lucrasse sui pronto soccorso e non mi riferisco al vostro lettore. Mi si sono messa all'opera da pochi giorni ma non credo che il reparto medicina, ben diretto da Federico Vancheri, sia così conciato».

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