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San Cataldo, «Sono assistenti e non pulizieri»: il caso Ipab finisce in prefettura

SAN CATALDO. Continua la polemica sulle assunzioni dei 15 dei 16 ex operatori socio sanitari dell' Ipab "Canonico Pagano". Il segretario generale della Cisl-Fp, delle tre province Caltanissetta, Agrigento ed Enna, Gianfranco Di Maria, nei giorni scorsi aveva lanciato un appello ai vertici dell'ex casa di riposo, affinchè venisse assunta l'ultima operatrice socio sanitaria e si garantissero a coloro che sono già stati avviati al lavoro delle condizioni dignitose che rispettino la loro specializzazione nell'assistenza. Molti degli ex lavoratori infatti sempre secondo il sindacalista, sarebbero utilizzati per effettuare le pulizie all'interno della struttura, svilendo il loro ruolo di assistenti. L'appello del segretario sindacale, sembra essere caduto nel vuoto, infatti non ha ricevuto ancora nessuna risposta rassicurante dai vertici dell'Ipab ed adesso chiede l'intervento del prefetto Carmine Valente.

«Siamo delusi da come questa vicenda è condotta - dice Di Maria - da chi doveva garantire le funzioni degli ex operatori e lo ha fatto soltanto in parte, consentendo alla ditta che si è aggiudicata la locazione della struttura, la "Progetto Vita", di disporre dei lavoratori a proprio piacimento. Molti di loro accettano di lavare per terra o di essere degradati a fattorini, per puro bisogno, visto che con lo stipendio mantengono le loro famiglie, ma, non si può far leva sul bisogno per defraudarli della loro dignità. Inoltre, il commissario Licia Donatella Messina, durante il nostro ultimo incontro, mi aveva garantito l'assunzione di tutti gli ex lavoratori della casa di riposo. Purtroppo così non è stato, visto che una nostra operatrice è rimasta al "palo", pur possedendo una laurea in Psicologia e delle specializzazioni specifiche. Forse è troppo colta per lavare i pavimenti? Ironia a parte - prosegue il sindacalista - la situazione di questi ex lavoratori è drammatica, oltre a non aver lavorato per anni, adesso si ritrovano in condizioni di lavoro non adatte al loro ruolo. Chiediamo nuovamente che il commissario straordinario dell'Ipab, Roberto Lauricella emetta un ordine di servizio che venga rispettato dalla ditta e l'immediata assunzione dell'ultima operatrice come era stato promesso. In caso di risposte negative o di pesanti silenzi ci rivolgeremo al prefetto Carmine Valente, affinchè intervenga per mettere fine a queste disparità di trattamento tra i dipendenti e faccia pressione per l'assunzione dell'ultima unità lavorativa. Non vogliamo far la guerra a nessuno - conclude Di Maria - chiediamo che si rispettino i patti firmati davanti le autorità comunali dove la "Progetto Vita" si impegnava ad assumere tutti gli ex operatori che dovevano svolgere il ruolo di assistenti ad anziani ed extracomunitari. Non chiediamo altro solo il rispetto delle regole».

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