Domenica 05 Maggio 2024

Stazione ferroviaria di Gela, locali e treni d’annata: «È un binario morto»

GELA. Corse “tagliate”, locali obsoleti, binari che cigolano. Benvenuti alla stazione ferroviaria, dove basta gettare l’occhio alla targa d’ingresso per capire che aria tira: Ministero dei Lavori pubblici, Ufficio di Caltagirone, Stazione di Gela. Gela sotto Caltagirone. Un balzo indietro di vent’anni, quando, se chiamavi il 113 rispondeva Caltanissetta, se cercavi Telecom parlavi Catania. E nell’epoca in cui Reti Ferroviarie Italiane non fa nulla per celare il proprio disimpegno da quest’area della Sicilia, Gela è un po’ un emblema. Domenica mattina: lucchetti alle porte, stazione virtualmente chiusa. La hall è una pattumiera: cartacce, mozziconi di sigaretta, pacchetti di Marlboro a terra, gratta & vinci stracciati sul marmo della biglietteria. Lunedì il copione non cambia. La stazione è un po’ più pulita ma sono i tagli dei treni a colpire. Sul display, ancora coi caratteri arancioni, anni Ottanta, spiccano quattro “S”, altrettante corse soppresse. E siamo solo a metà giornata. “C’è una linea è interrotta – spiega un impiegato delle FfSs, non autorizzato a parlare, ma qualche notizia, a denti stretti te la gira – purtroppo non possiamo assicurare le corse verso Caltanissetta. C’è il mezzo sostitutivo”. E’ l’ultima grana, dovuta alla scarsa sicurezza dei binari: Rfi, dopo aver fatto una verifica con un convoglio diagnostico, due settimane fa ha deciso di chiudere il transito. Idem sulla direttrice Ovest, Gela-Catania-Modica. Lì è colpa del ponte crollato e mai rimesso in piedi a Niscemi. Quindi, se un viaggiatore volesse andare a Catania, deve prima prendere il bus fino a Caltagirone e da lì proseguire in treno. Un’odissea. A questo va ad aggiungersi la dismissione della linea “cargo”. “Da settembre – dicono in stazione - Eni ha fermato i convogli. Le stesse materie prime si producono a Ragusa”. Così i binari sono lì a marcire. Proviamo a chiamare il numero di Rti per una replica, ma risponde una voce registrata. E ancora in stazione, che qualche risposta ce la danno. “Quanto alla pulizia – spiegano – una ditta ogni giorno lustra a nuovo la stazione. Entrano in servizio alle 6,30, ma provi a venire due ore dopo: è già sporco”. Trenitalia stavolta non c’entra, è solo inciviltà”.

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