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Stazione ferroviaria di Gela, locali e treni d’annata: «È un binario morto»

Il trasporto su rotaia non rappresenta un’alternativa alle auto. Sono state tagliate numerose corse regionali

GELA. Corse “tagliate”, locali obsoleti, binari che cigolano. Benvenuti alla stazione ferroviaria, dove basta gettare l’occhio alla targa d’ingresso per capire che aria tira: Ministero dei Lavori pubblici, Ufficio di Caltagirone, Stazione di Gela. Gela sotto Caltagirone. Un balzo indietro di vent’anni, quando, se chiamavi il 113 rispondeva Caltanissetta, se cercavi Telecom parlavi Catania. E nell’epoca in cui Reti Ferroviarie Italiane non fa nulla per celare il proprio disimpegno da quest’area della Sicilia, Gela è un po’ un emblema. Domenica mattina: lucchetti alle porte, stazione virtualmente chiusa. La hall è una pattumiera: cartacce, mozziconi di sigaretta, pacchetti di Marlboro a terra, gratta & vinci stracciati sul marmo della biglietteria. Lunedì il copione non cambia. La stazione è un po’ più pulita ma sono i tagli dei treni a colpire. Sul display, ancora coi caratteri arancioni, anni Ottanta, spiccano quattro “S”, altrettante corse soppresse. E siamo solo a metà giornata. “C’è una linea è interrotta – spiega un impiegato delle FfSs, non autorizzato a parlare, ma qualche notizia, a denti stretti te la gira – purtroppo non possiamo assicurare le corse verso Caltanissetta. C’è il mezzo sostitutivo”. E’ l’ultima grana, dovuta alla scarsa sicurezza dei binari: Rfi, dopo aver fatto una verifica con un convoglio diagnostico, due settimane fa ha deciso di chiudere il transito. Idem sulla direttrice Ovest, Gela-Catania-Modica. Lì è colpa del ponte crollato e mai rimesso in piedi a Niscemi. Quindi, se un viaggiatore volesse andare a Catania, deve prima prendere il bus fino a Caltagirone e da lì proseguire in treno. Un’odissea. A questo va ad aggiungersi la dismissione della linea “cargo”. “Da settembre – dicono in stazione - Eni ha fermato i convogli. Le stesse materie prime si producono a Ragusa”. Così i binari sono lì a marcire. Proviamo a chiamare il numero di Rti per una replica, ma risponde una voce registrata. E ancora in stazione, che qualche risposta ce la danno. “Quanto alla pulizia – spiegano – una ditta ogni giorno lustra a nuovo la stazione. Entrano in servizio alle 6,30, ma provi a venire due ore dopo: è già sporco”. Trenitalia stavolta non c’entra, è solo inciviltà”.

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