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Dieci cani avvelenati, a San Cataldo è «strage» di randagi

SAN CATALDO. Continuano i casi di cani avvelenati tramite polpette al lumachicida, in territorio sancataldese. Negli ultimi dieci giorni sono stati dieci i cani avvelenati di cui sette padronali. I casi si sono registrati nelle vie Babaurra, Mimiani, piazza Falcone e Borsellino, Santa Fara e Pizzo Carano. Le guardie ecozzoofile dell'Oipa, coordinate da Fabio Calì, insieme alla polizia municipale hanno avviato le indagini per scoprire gli autori di questo vile atto. Intanto le guardie dell'organizzazione per la tutela degli animali, hanno bonificato le aree dove sono state trovate le polpette avvelenate, apponendo dei cartelli, al fine di avvertire i proprietari dei cani che potrebbero incappare in qualche boccone avvelenato. «Si tratta di persone sconsiderate - dice Calì - che non si fanno scrupolo di sopprimere cani randagi e cani padronali, lanciando il cibo avvelenato all'interno di cancelli di abitazioni private. Le polpette al lumachicida, sono pericolose non solo per gli animali,ma, potrebbero esserlo anche per i bambini, perché essendo di colore verde, potrebbero essere facilmente scambiate per caramelle. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio per individuare gli autori di questa pratica "barbara" - conclude Calì - ma il Comune deve intervenire perché è il responsabile della popolazione canina in città. Bisogna cominciare a sterilizzare in massa gli animali così come previsto dalla legge, evitando episodi di intolleranza come quelli che si registrano in questi giorni».

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