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Niente soldi per il gasolio, a Caltanissetta i bus Scat si fermano

CALTANISSETTA. Da oggi la paralisi del trasporto pubblico urbano. Si fermano gli autobus della Scat perchè l'azienda non è più nelle condizioni di poter acquistare il carburante per far circolare i mezzi. Una decisione dolorosa ed estrema quella adottata dalla cooperativa che gestisce il trasporto pubblico ormai sull'orlo di una crisi irreversibile. Ieri i trenta dipendenti sono andati in Comune a protestare e a sollecitare spettanze arretrate (più di un milione di euro) attendendo di essere ricevuti dal sindaco. L'incontro non c'è stato, forse avverrà oggi. L'azienda ormai allo stremo e senza più risorse economico, ha deciso di sospendere il servizio da oggi e a tempo indeterminato, a meno di ulteriori colpi di scena. Ad una svolta, dunque, la crisi della Scat cooperativa che si regge esclusivamente sui contributi dell'ente pubblico (Regione e Comune) e, marginalmente, sui magri incassi. I ritardi nell'erogazione del sostegno pubblico hanno determinato, già da due anni, una situazione estremamente difficile sfociata adesso nel blocco dei mezzi con lo stop ai collegamenti fra centro e periferia. I dipendenti della Scat sono creditori di otto mensilità (da settembre 2012 ad oggi) nonchè di tredicesima e quattordicesima, ma nonostante tutto hanno garantito la copertura delle sei linee. Per far circolare i mezzi l'azienda, drammaticamente a corto di liquidità, ha raschiato il fondo del barile e riducendo anche il numero delle corse nell'ottica del risparmio. La crisi è adesso arrivata al capolinea e da stamattina gli utenti nisseni non potranno fruire dei bus urbani. Tutto dipenderà dall'esito dell'incontro (se ci sarà) con il sindaco Michele Campisi. E tardano ad arrivare anche i contributi regionali relativamente al primo e secondo trimestre 2013 già erogati ad altre aziende siciliane ma non a quella nissena.

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