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L’invaso dell’Ancipa strapieno: l’acqua viene gettata a mare

La diga ha superato la quota di sicurezza e viene svuotata per evitare crolli

CALTANISSETTA. Troppa acqua alla diga Ancipa, così tanta da superare i limiti oltre i quali non è consentito invasare. Sono riprese le operazioni di alleggerimento dell'invaso ennese dove la soglia dei ventotto milioni metri di cubi non può essere oltrepassata per motivi di sicurezza. Alleggerire una diga significa scaricare a valle quantitativi elevati di acqua ed è quello che sta facendo Siciliacque all'Ancipa, dove le precipitazioni meteoriche sono stati eccezionali dall'inizio dell'anno. Le piogge sono riprese anche nella terza decade d'aprile costringendo Siciliacque a procedere ad ulteriori manovre di alleggerimento. L'abbondanza, però, non deve trarre in inganno. L'acqua si perde in terreni e torrenti circostanti (destinazione finale il mare) ma non viene veicolata verso i centri urbani per migliorare la distribuzione idrica; nessun ente gestore, infatti, richiede a Siciliacque quantitativi superiori a quelli con i quali viene effettuata l'erogazione. Ancipa strapieno come il Fanaco e fiume Imera tornato alla piena funzionalità dopo quasi tre anni di fermo per motivi tecnici. Con i cinquecento litri secondo derivati dal fiume Siciliacque disseta gran parte del territorio urbano di Gela. Insomma troppa abbondanza, ma i benefici per l'utenza, spesso penalizzata da frequenti interruzioni, sono pressochè impercettibile per non dire nulli. La distribuzione rimane sempre inchiodata ai giorni alterni, con la città divisa in due zone, un calendario che Caltaqua non intende assolutamente modificare per evitare rischi di scoppi nelle condotte interne in parte fatiscenti. Il lato positivo è costituito dalle abbondanti riserve che consentiranno ai nisseni di superare l'estate senza patemi.  S.G.

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