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Ancora incendi dolosi, notte di paura a Gela

Fiamme in una cantina in via Pisticci, dove erano custodite cinque moto: i vigili del fuoco hanno dovuto evacuare l’intera palazzina di sette piani. Incendio anche in un panificio in via Francesco Crispi

GELA. Due incendi dolosi hanno causato danni e creato notevole allarme, la notte scorsa, a Gela. Gli attentatori hanno preso di mira un box in una palazzina di sette piani, in via Pisticci, e un panificio in via Francesco Crispi. Nel primo incendio le fiamme sono state appiccate a un garage dove erano custoditi una moto Agusta 600 e quattro ciclomotori Piaggio, mettendo a repentaglio l'incolumità degli inquilini e l'abitabilità dell' edificio. Il fumo ha annerito lo stabile, ha invaso la tromba delle scale entrando negli appartamenti mentre i condomini dormivano. Scattato l'allarme, i vigili del fuoco hanno ordinato alle 14 famiglie (tra cui anziani, persone ammalate, donne e bambini) di lasciare gli alloggi e di scendere in strada per mettersi al sicuro. Non vi sono feriti. Sull'episodio, dai contorni poco chiari, indagano i carabinieri. La polizia invece sta cercando di accertare autori e movente dell'altro incendio doloso compiuto nel corso della notte, in via Crispi, contro la saracinesca del panificio «Noemi», di proprietà di Noemi Pioggialina, di 20 anni, figlia di un fornaio, Giuseppe Pioggialina, al quale hanno bruciato la saracinesca con la benzina, collocando inoltre una bombola di gas con la valvola aperta nel chiaro obiettivo di far avvenire una potente esplosione. Il panificatore, che abita sopra il forno, si è accorto in tempo del pericolo, riuscendo a spegnere le fiamme e a mettere al riparo la propria famiglia.

IL SINDACO CHIEDE INCONTRO AL VIMINALE. Il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, è intervenuto con una nota sull'incendio doloso alla palazzina di via Pisticci, nel quartiere Macchitella, dove i componenti delle 14 famiglie che vi risiedono hanno rischiato di morire asfissiati dal fumo, e chiede un incontro con ministro dell'Interno. Nell'esprimere solidarietà ai condomini, sdegno e rabbia per l'accaduto, ha detto che «atti come questi lasciano sconvolti, feriscono un'intera città e vanno condannati e puniti con fermezza». «Sono certo - ha aggiunto - che gli inquirenti faranno del loro meglio per individuare i responsabili dell'accaduto». Poi ha annunciato che chiamerà «il prefetto di Caltanissetta perchè si faccia carico di chiedere un incontro con il ministero dell'interno».

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