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Riduzione dei gettoni di presenza: il Consiglio comunale torna a riunirsi

Convocata per venerdì mattina dopo le polemiche che hanno accompagnato la «bocciatura»

CALTANISSETTA. Venerdì si torna in consiglio per riaprire l’ormai vecchio e logoro capitolo della riduzione dei costi della politica. All’ordine del giorno la proposta sottoscritta da sedici consiglieri (Sergio Averna, Massimiliano Turco,Lorenzo Tricoli, Antonio Favata, Calogero Adornetto, Alfredo Fiaccabrino, Giuseppe Territo, Calogero Rinaldi, Giorgio Middione, Adriana Ricotta, Davide Campisi, Riccardo Rizza, Gianluca Bruzzaniti, Michelangelo Lovetere, Oscar Aiello e Ilario Falzone), tredici dei quali sono quelli che hanno bocciato, nell’ultima seduta del consiglio, la proposta di delibera di riduzione del cinquanta per cento del costo della politica presentata dal Pd. La nuova proposta che si discuterà nella seduta di venerdì prevede l’abbattimento dei costi del venti per cento delle indennità spettanti ai consiglieri comunali e l’azzeramento dei gettoni ( anzi valore nominale un euro) per quelle sedute rinviate per mancanza di numero legale. «Una cortina fumogena – è stata definita dal consigliere del Pd Sergio Speciale - per nascondere e mistificare i recenti accadimenti a fronte dell’indignazione che è emersa tra i cittadini. Va detto con chiarezza che qualsiasi riduzione percentuale del gettone di presenza non accompagnata dalla contestuale riduzione del tetto fissato attualmente in mille 512 euro lordi si tradurrebbe in una ipocrita impostura, immediatamente superata dall’incremento del numero delle presenze nelle commissioni». In precedenza il consiglio aveva approvato un atto di indirizzo che prevedeva la riduzione delle indennità spettanti al sindaco, agli assessori, agli esperti ed ai dirigenti. Gli amministratori hanno risposto picche ed indirettamente hanno fatto sapere di «non accettare lezioni di morale da alcuno». Per cui tutto per quanto riguarda l’amministrazione, resta immutato. Il ridimensionamento dei compensi che erano stati previsti ( quasi cento mila euro all’anno) dovevano servire a creare un fondo in favore delle famiglie che vino in gravi condizioni economiche:il Fondo per le Emergenze Economiche e Sociali” che si potrà ancora realizzare, ma con un fondo ridotto. Il costo del consiglio comunale, tra seduta di commissioni e di consiglio è di circa trenta due mila euro al mese. Venerdì quindi si riapre il capitolo della riduzione dei costi della politica con una possibile di emendamento che i consiglieri del Pd si appresterebbero a presentare per introdurre il tetto massimo delle sedute delle commissioni consiliari permanenti che potrebbero essere fissate in un massimo di due seduta a settimana.Ma anche in questo caso spira aria di fronda. L’ennesimo rischio è quello di un muro contro muro, se i sedici consiglieri, firmatari della riduzione del venti per cento, dovessero rimanere fermi nello loro posizioni.

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