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Il Redentore ritorna all’antico: pronto il progetto per «salvarlo»

Contatti con la Provincia per la ricostruzione dell’ostello della gioventù distrutto da un incendio oltre trentanni fa

CALTANISSETTA. Ci sono tutti i presupposti per riportare il monumento più conosciuto della città alla dignità perduta. Il coordinamento dei comitati di quartieri organismo - fin qui l'unico - che si è intestato la battaglia per la rinascita del Redentore, ieri ha presentato al tecnico della Curia Giuseppe Di Vita il corposo progetto elaborato dall'architetto Giuseppe Cassetti. Oggi la presentazione ai cittadini con un incontro a San Luca al quale saranno presenti gli esponenti di undici quartieri. «Un passo importante, forse decisivo per la ricostruzione di monte Sna Giuliano» ha rilevato il coordinatore Carlo Campione che ha aggiunto: «Prima di muoverci attendiamo l'ok da parte del vescovo in assenza del quale non si farà completamente nulla». Fra le tante proposte previste dal progetto, un paio meritano di essere evidenziate. La prima prevede la realizzazione di un percorso per regolare il flusso di entrata e di uscita delle auto, con una strada da ricavare nello spiazzo abbandonato da tempo a ridosso della baracche. Prevista anche la creazione di gazebo e punti di ristoro ma la novità destinata a fare piacere ai nisseni potrebbe essere rappresentata dalla ricostruzione dell'ostrello della gioventù nella stessa area in cui sorgeva quello distrutto da un incendio un trentennio orsono. Sorgeva alle spalle del monumento lungo la parete nord della collina in un sito del quale la proprietà rimane alla Provincia. «Proprio all'ente provincia - ha dichiarato Campione - che ai tempi aveva manifestato l'intenzione di intervenire firmando un protocollo d'intesa chiederemo uno sforzo economico per la realizzazione di una struttura per i giovani in uno dei punti più suggestivi della città». Prevista, come abbiamo abbondantemente anticipato, la realizzazione di una Via Crucis permanente lungo la salita di San Giuliano e altri accorgimenti in grado di riportare il prestigioso monumento (e l'intera area) alle finalità per le quali era stato inaugurato il 29 settembre del 1900: il belvedere per eccellenza dei nisseni ma anche luogo di pellegrinaggio e di spiritualità. Nel progetto però non si fa cenno ai costi dell'intera operazione: «In questa fase - ha rilevato Campione - è difficile quantificarli. Tutto dipende dall'approvazione della Curia. Se arriverà saremo obbligati a reperire fonti di finaziamenti, privati e pubblici, per la pratica attuazione del progetto. E in questo caso sarà indispensabile il coinvolgimento economico del Comune. Noi come quartieri possiamo mettere a disposizione idee e tanto entusiamo perchè siamo convinti che quella fetta di territorio urbano deve rapidamente essere sottratta alla sistematica azione vandalica iniziata due anni fa. Il vergognoso stato di abbandono in cui versa il Redentore deve essere cancellato».

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