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Giallo per la morte di un anziano, si sospetta shock anafilattico

La vittima è il pensionato Rosario Petrantoni di 69 anni. Il decesso sarebbe legato all’assunzione di un antibiotico contro la bronchite

CALTANISSETTA. Ucciso dallo choc anafilattico nel giro di un quarto d’ora. È il tempo intercorso fra l’assunzione di un antibiotico e l’arrivo al pronto soccorso dove i medici non hanno potuto fare nulla per salvarlo visto che era già giunto cadavere.
È morto così un pensionato nisseno, Rosario Petrantoni, di 69 anni, e il decesso sarebbe addebitabile allo choc originato dall’assunzione di un antibiotico utilizzato per curare una bronchite. Nel giro di pochi minuti dall’iniezione del farmaco di larghissimo consumo l’uomo avrebbe perso i sensi entrando subito in uno stato comatoso. I soccorsi, allertati dai congiunti, sono stati immediati ma la disperata corsa al pronto soccorso purtroppo si è rivelata inutile, anche se i medici presenti hanno comunque tentato la rianimazione avviando tutte le procedure del caso. Questi almeno sarebbero i motivi per i quali il pensionato è deceduto intorno alle quattro di ieri pomeriggio fra la disperazione di moglie e figlia presenti in ospedale.
Il motivo del decesso non è ancora stato accertato ma pare che sia riconducibile proprio all’assunzione del ceftriaxone, molecola che in più di un caso ha dato luogo a reazioni allergiche, dal semplice prurito fino allo choc anafilattico. Pare infatti che l’uomo abbia cominciato ad accusare il malore subito dopo l’iniezione del farmaco perdendo conoscenza. Casi come questi in Italia sono sempre più frequenti, solo un anno fa un bambino di 4 anni di Licata aveva perso la vita proprio dopo una iniezione di ceftriaxone abbinato ad un altro farmaco. Sembrerebbe comunque che anche coloro che in realtà non hanno mai manifestato reazioni allergiche possano sviluppare questi sintomi improvvisamente. «In generale va assolutamente evitato l’uso e abuso indiscriminato di farmaci». È il parere di Giovanna Scarantino, immuno-allergologa che abbiamo consultato per un approfondimento sul fenomeno legato alle allergie da farmaci. «Il nostro corpo infatti - continua il medico dell’Unità operativa di Fisiopatologia respiratoria e Immuno-allergologia dell’ospedale Sant’Elia – nel tempo può sviluppare una sensibilità a quella specifica molecola utilizzata più volte nel corso della propria vita. Il consiglio sarebbe quello, qualora si fossero già presentate delle reazioni allergiche, come la semplice orticaria, in seguito all’assunzione di un farmaco, di recarsi in un centro specializzato come il nostro dove si effettuano anche i test di tolleranza a molecola alternativa. In generale comunque sono molto più numerosi coloro che manifestano choc anafilattico dopo le punture di imenotteri. Il veleno di api e vespe infatti può rivelarsi fatale. In questo caso però è possibile nel nostro centro effettuare sia la diagnosi che l’immunoterapia».

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