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In azione la banda del «cannello»: nel mirino pompe di benzina

Tre gli impianti alleggeriti utilizzando una piccola fiamma ossidrica per aprire la cassaforte del distributore automatico di carburante

CALTANISSETTA. È caccia alla «banda della cannello». Una piccola fiamma ossidrica alimentata da una bomboletta con cui, di notte, avrebbero svaligiato tre stazioni di servizio. Due in città e una terza in contrada Grotticelli, al limitare tra i territori del capoluogo e San Cataldo. Azioni similari in tutte le circostanze. Con banditi incappucciati arrivati a bordo di una utilitaria e che hanno preso di mira la cassaforte sistemata nella colonnina di distribuzione automatica. E dalle prime indagini - in due casi della polizia, nel terzo dei carabinieri del nucleo radiomobile - sarebbe emerso che gli autori dei colpi potrebbero essere gli stessi. Almeno tre i colpi consumati durante la notte. Il primo in contrada Grotticelli alla stazione di servizio Esso. Da lì, alla mezzanotte di domenica, sarebbero stati arraffati tremila euro in denaro contante. L'incasso, in sostanza, delle colonnine di distribuzione fai da te di carburante. Ad agire, secondo una prima ricostruzione, sarebbero stati un paio di ladri ben organizzati e per nulla sprovveduti. Sono arrivati in zona a bordo di una utilitaria. Una Fiat «Uno» in particolare che potrebbe essere rubata. E sapevano bene, come d'altronde può essere intuibile, che la zona è monitorata costantemente dall'impianto di videosorveglianza, attivo ventiquattro ore su ventiquattro. Ma, complice l'oscurità, hanno adottato contromisure. Sul capo, infatti, hanno tirato su cappucci che ne avrebbero celato volti e identità. Solo in qualche fotogramma si riuscirebbe a cogliere qualche particolare in più. Ma quanto possa essere utile alle indagini i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, che stanno indagando su questo specifico caso, lo stanno adesso verificando. Utilizzando questa piccola fiamma ossidrica i banditi hanno pian pian forzato la cassaforte. Un dettaglio curioso che emergerebbe è l'arrivo di un paio di automobilisti alla stazione di servizio, giunti lì per fare rifornimento e che con una qualche scusa sono stati allontanati dagli stessi banditi mentre erano ancora all'opera. Ma, probabilmente, non si sarebbero neanche resi conto di ciò che stava accadendo, perché nessuno di loro ha avvisato le forze dell'ordine. Così la banda ha potuto concludere la sua azione in maniera indisturbata o quasi. A quel punto hanno arraffato il bottino, tremila euro in tutto, gli autori hanno fatto perdere le loro tracce. Altri due colpi analoghi sono stati messi poi a segno in città ai danni di distributori sotto uno stesso marchio petrolifero italiano, di cui uno in viale Stefano Candura, con tecnica gemella. Sempre utilizzando una piccola fiamma ossidrica per aprire la cassaforte della colonnina automatica di rifornimento. Tre colpi sostanzialmente "gemelli" per modalità di esecuzione che potrebbero portare la firma - non escludono gli investigatori - degli stessi banditi. Un filo conduttore potrebbe legare tutti gli episodi. Azioni, presumibilmente, di ladri in trasferta che hanno messo a segno colpi mordi e fuggi rimediando pure un discreto bottino.

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