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Pericoli in via Da Vinci Palazzina sgomberata a Mussomeli

Dopo una nota dello Iacp Calà ha ordinato l’evacuazione

MUSSOMELI. L'incubo alle palazzine popolari è tornato sottoforma di una nota inviata attorno alle 14 di ieri dall'Istituto autonomo case popolari. Un'informativa inviata dallo Iacp al Comune sul grave rischio idrogeologico che nonostante i lavori compiuti continua a persistere e a minacciare decine e decine di famiglie: per intenderci tutti gli inquilini del palazzo di via Da Vinci. Nel pomeriggio, dopo avere letto l'informativa, il sindaco ha firmato l'ordinanza. Alcune ore dopo è stato avviato lo sgombero immediato dell'edificio. Un'evacuazione urgente, condizionata anche dal maltempo e dalle continue piogge di questi giorni. "Abbiamo ricevuto una richiesta espressa da parte dello Iacp- spiega Calà- ci hanno comunicato che era opportuno fare lasciare le abitazioni ai residenti. Non sappiamo di più, so soltanto che l'informativa è stata trasmessa dopo un sopralluogo effettuato da un tecnico dell'Istituto.

E' stato un atto preso in via cautelativa". Nel frattempo Salvatore Calà ha convocato, con la stessa urgenza, l'istituzione di un nuovo tavolo tecnico e che si terrà domani mattina in municipio. Nel tardo pomeriggio di ieri gli inquilini dello stabile di via Da Vinci hanno lasciato i propri alloggi. Molti si sono trasferiti a casa di parenti, alcuni hanno accettato l'invito del Comune di passare la notte al Centro diurno per anziani, ma c'è stato anche chi, nonostante l'allarme, non ha voluto saperne di abbandonare il proprio tetto. Motivo del loro diniego l'assenza di alternative proposte dal Comune. "Ci dicono di andare al Centro diurno per anziani- diceva ieri sera uno degli inquilini più restii allo sgombero- ma in quel posto mancano tutti i servizi, non ci sono docce, non ci sono i comfort necessari per potersi trasferire anche per poche notti". I più restii le famiglie con i disabili. ”Non è una struttura adatta per i nostri figli che hanno problemi” dice una mamma. C'è quindi chi propone al primo cittadino altre soluzioni, suggerendo di ripiegare su strutture ricettive, come ad esempio alberghi. Intanto l'ordinanza non ha una scadenza. "Non so quando gli inquilini rientreranno a casa- allarga le braccia Salvatore Calà- aspettiamo di avere delle notizie certe da parte dei tecnici".

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