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Rifiuti, il piano industriale sulle Srr A rischio oltre cento posti di lavoro

Il segretario della Uil-Temp, Andrea Morreale: «Velocizzare la procedura di definizione del piano d’ambito»

CALTANISSETTA. In ballo ci sarebbe il «futuro di un centinaio di lavoratori provenienti da una dozzina di comuni della zona nord della provincia» e la Uil chiede che i sindacati partecipino ai tavoli tecnici sul piano industriale della società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (Srr) che subentrerà all'Ato ambiente Cl1. «Giacchè in questi tavoli si discuterà anche dei lavoratori - dice il segretario organizzativo della Uil - Temp, Andrea Morreale - riteniamo utile che i sindacati presenzino i lavori e diano un contributo alla discussione». Secondo il sindacalista, poi, «la presenza dei sindacati ai tavoli tecnici sul piano industriale si rende necessaria anche per velocizzare la procedura di definizione del piano d'ambito da parte dell'assemblea dei soci entro aprile». Morreale ricorda quindi che «la facoltà per i comuni di procedere agli affidamenti dei servizi di nettezza urbana deve rispondere all'esigenza di garantire - tramite parametri di valutazione della capacità di assorbimento di risorse umane, adesso impiegate presso la società d'ambito in liquidazione – da un lato gli oneri di sostenibilità del servizio da parte dei comuni e dall'altro l'esigenza di assicurare i processi di reclutamento nello spirito di tutela occupazionale previsto da una legge regionale». Secondo Morreale, quindi, «il personale utilizzato dalla società d'ambito, previa ricognizione, dovrà transitare in ragione dei fabbisogni individuati dai comuni aderenti alla Srr nell'organico di quest'ultima; mentre il personale necessario per la gestione delle aree di raccolta ottimale potrà essere impiegato dalla Srr, in posizione di comando, presso gli Aro, che si dovessero formare». Il segretario organizzativo della Uil - Temp afferma che «la nuova legge regionale prevede piani di recupero di materie prime riciclate attraverso la raccolta differenziata, garantendo i livelli occupazionali. E, trattando i rifiuti come risorsa, non soltanto si supererebbe l'emergenza ambientale, ma si creerebbero nello stesso tempo nuovi posti di lavoro». Secondo Morreale, si deve partire dal basso per lavorare assieme per costruire un nuovo modo di gestire i rifiuti. La nuova legge regionale permetterà di individuare le amministrazioni inadempienti alla raccolta, che saranno responsabili di quello che sarà fatto nei loro comuni».

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