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Area industriale, si prospettano 100 licenziamenti

La crisi del comparto metalmeccanico e dell’impiantistica non sta risparmiando aziende solide come Lo Cascio e Moncada, costrette a mettere alcuni lavoratori in mobilità. Forti timori del sindacato

CALTANISSETTA. Cento operai di fronte allo spettro del licenziamento: la crisi della metalmeccanica si è abbattuta anche su due importanti aziende del settore. La mobilità, infatti, è già stata annunciata dai dirigenti dell'azienda Lo Cascio e da quelli della multinazionale Moncada. L'ostacolo principale, in entrambi i casi, è la drastica riduzione delle commesse. I dirigenti dell’azienda facente capo alla famiglia Lo Cascio, con sede nella zona industriale, hanno informato i segretari provinciali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese.

La mobilità dovrebbe essere attivata per circa settanta operai. Ieri non è stato possibile avere una dichiarazione dai responsabili del gruppo, malgrado i tentativi telefonici. Difficoltà anche per il gruppo agrigentino Monacada che, da alcuni anni, ha scelto d'investire tra il capoluogo e Campofranco. Nello stabilimento per la produzione di pannelli fotovoltaici, verrà attuata una drastica riduzione di personale. Circa venticinque lavoratori, così, verranno posti in mobilità. Per gli altri, invece, continuerà la presenza in stabilimento.

"Purtroppo - spiega Alessandra Montana, tra le responsabili della società - siamo costretti a ridurre il personale. I pannelli fotovoltaici prodotti nello stabilimento vengono venduti, quasi esclusivamente, in Sud Africa. La riduzione degli incentivi per le rinnovabili nel nostro paese, però, ha costretto il proprietario del gruppo a rivedere i piani. Inoltre, siamo stati veramente penalizzati dalle autorizzazioni mai pervenute dagli uffici regionali. I nostri programmi, infatti, erano assolutamente diversi".  

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