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Bancomat clonati, la squadra mobile avvia un’indagine

In crescita i raggiri: in settimana altri due nisseni hanno denunciato operazioni mai compiute con i propri bancomat

CALTANISSETTA. Lo stillicidio delle carte di credito clonate non si ferma. Si susseguono episodi del genere che costringono le vittime a presentarsi in questura per denunciare illeciti prelievi dai propri conti correnti. La lista dei derubati è ormai lunghissima ma la casistica continua ad arricchirsi. In settimana altri due nisseni hanno scoperto di avere "fatto" acquisti in posti dove non si erano mai recati. Al loro posto altra gente, riuscita a clonare non si sa come i loro bancomat, aveva effettuato spese (abbigliamento, apparecchiature elettroniche, oggetti vari) in città del nord Italia lo scorso mese di gennaio. Acquisti che avrebbero comportato esborsi di denaro inferiori a mille euro, tattica adesso largamente adoperata dai truffatori per non suscitare sospetti negli istituti di credito dei quali i veri titolari sono clienti. Spese oscillanti fra 500 e 700 euro che, ripetuti nel tempo, avrebbero provocati salassi non indifferenti, qualcuno oltre i tremila euro. Il fenomeno delle truffe con l'utilizzo di carte di credito clonate è ormai in rapida ascesa, si contano già decine di "vittime" incappare in un sistema difficilissimo da poter scardinare. La Squadra Mobile, dove si accumulano le denunce, ha da tempo avviato indagini anche se difficilmente - come viene fatto rilevare negli ambienti investigativi - si potrà risalire agli artefici di questo giro truffaldino. Le ultime due denunce fanno il paio con le sei presentate nella prima settimana di febbraio e in quel caso i correntisti hanno fatto scoperte davvero amare. Qualcuno ha dovuto constatare indebiti prelievi per spese fatte addirittura in Canada, Francia, Germania e nell'est europeo in paesi come la Romania sicuramente quello dove il numero delle truffe consumate ai danni di nisseni si è rivelato alto. S.G.

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