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Una «Via Crucis» per il Redentore

Domani sarà presentato il progetto alla Curia, alla quale spetta di dare il nulla osta alla proposta

CALTANISSETTA. Passa anche attraverso la creazione di quattordici stazione della Via Crucis il recupero e la valorizzazione del Redentore. Quello che nessuno è riuscito a realizzare da un quarto di secolo a questa, lo farà probabilmente il coordinamento dei comitato di quartieri al quale va indubbiamente il merito di aver avviato e dato impulso ad un'azione finalizzata a restituire dignità al monumento più amato dai nisseni. Il coordinamento ha rispolverato il vecchio progetto di un cittadino nisseno, Giovanni Cardinale, e si appresta a presentarlo domani all'architetto Giuseppe Di Vita tecnico della Curia. Prevede l'installazione di quattordici croci lungo la salita di via San Giuliano in terreni privati (dei quali verrà chiesta la cessione gratuita di piccoli spezzoni) o lungo la strada in modo tale che i simboli della cristianità non arrechino intralci alla viabilità. Le croci, secondo questo progetto, verrebbero poi affidate alle parrocchie cittadine libere alle quali poi verrà concessa la facoltà di abbellirle come meglio ritengono.Insomma una via dolorosa permanente destinata a diventare luogo di raduno e pellegrinaggi anche in periodi diversi da quelli tradizionali e comunque legati ai riti pasquali. Al Redentore, però, si stanno palesando altri problemi - e stavolta ben più seri - rispetto a quelli già conosciuti e legati all'inqualificabile azione vandalica portata avanti negli ultimi anni. Mentre il Comune si appresta a spendere 37mila euro per la sistemazione dell'area retrostante il monumento e la ricollocazione dei pilastrini abbattuti e scaraventati in scarpata, si scopre che in un muretto di cinta sono apparse vistose crepe da compromettere la stabilità della struttura restrostante la centenaria statua del Cristo benedicente. L'intervento comunale, volto a ridare un minimo di sicurezza ai luoghi, dovrebbe concludersi in un mese e successivamente la palla dovrebbe passare ad altri (pubblici e privato) per un restauro complessivo della zona oggi letteralmente devastata dai frequenti atti teppistici. Ci sono imprenditori pronti ad investire sul Redentore in cambio di una gestione trentennale. Intanto - ed è questa la buona notizia - sono entrate finalmente in funzione le due telecamere acquistate dalla Curia. Sono state collocate in punto strategici del sito e sono in grado di coprire l'intera area. La videosorveglianza è collegata con la centrale operativa della polizia municipale ed è forse l'unico deterrente attuato da due anni a questa parte in un luogo ridotto in uno stato vergognoso e senza più regole dove a fare la parte la parte del leone sono stati sistematicamente i vandali padroni assoluti del campo.

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