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Ilva, riforma del lavoro, Quirinale: per Renzi inizia un mese e mezzo sui carboni ardenti

E se con Berlusconi stesse già lavorando su una rosa ristretta di comune gradimento? Ecco che Renzi potrebbe uscire dal FireWalking con i piedi appena arrossati. Ma è presto per dirlo…

Si scotterà Matteo Renzi camminando sui carboni ardenti (FireWalking, direbbe lui) nel prossimo mese e mezzo? Dal Consiglio dei ministri di oggi all’elezione del presidente della Repubblica (fine gennaio), Renzi non dovrà sbagliare una mossa. Oggi il Consiglio dei ministri prenderà due decisioni entrambe giuste (a nostro avviso) e altamente simboliche.

L’Ilva di Taranto sarà di fatto nazionalizzata con l’obiettivo di risanarla e di rivenderla a privati. L’Italia ha perso la chimica, ha trasferito all’estero il cuore del business automobilistico, ha ceduto molti pezzi pregiati del lusso, non ha più una catena alberghiera di livello internazionale, ha venduto ai francesi segmenti importanti del settore alimentare. L’acciaio è uno dei pochi punti di forza rimasti.

Salvare l’Ilva non significa soltanto salvare una intera città come Taranto, ma l’intera filiera dell’acciaio che è un punto nevralgico del made in Italy: per chi fa posate, per esempio, approvvigionarsi all’estero sarebbe più costoso. L’Europa protesterà per l’aiuto di Stato? Dipende dal grado di ipocrisia. Sbaglio o nessuno ha battuto ciglio quando la Germania ha speso 238 miliardi di euro per salvare le proprie banche (l’Italia pochi spicci interamente recuperati)? Il secondo provvedimento simbolico all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri sono alcuni decreti delegati della riforma del lavoro.

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