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Il blitz a Ballarò, padre Scordato: «Quello spazio era per i bisognosi»

PALERMO. «Il blitz di poche ore fa? È una risposta forte dell’amministrazione comunale alle sollecitazioni degli abitanti del quartiere. Credo che un gruppo di persone abbia presentato una denuncia. L’amministrazione ha voluto ristabilire una situazione di legalità. Ma per capire bene come si è arrivati a questo blitz bisogna rivedere tutto alla moviola...»: don Cosimo Scordato da 28 anni è l’anima della chiesa all’Albergheria. È rettore di San Francesco Saverio, teologo, docente alla facoltà Teologica di Sicilia, memoria storica del quartiere e vicino alla vita quotidiana della gente.

Il mercato dell’Albergheria è anche una sua creatura. Cosa c’è dietro questo intervento di vigili urbani e polizia?

«Il problema sorge a partire dal fatto che nei due anni precedenti si era trovata un’intesa con l’amministrazione comunale per andare incontro al bisogno di molte persone, di chi è costretto dalla povertà a campare di piccoli arrangiamenti. Ma anche al desiderio di tenere sotto controllo uno spazio che ha sempre rischiato di rappresentare un luogo di passaggio di altre cose».

 Risultato ottenuto come?

«C’erano state almeno cinque assemblee fatte con il sindaco e con gli assessori. Di questo bisogna dare atto ad Orlando, era stato lui ad avere ipotizzato come possibile l’organizzazione di un mercato dell’usato. Era questo il modo più semplice per superare il problema del pagamento del suolo pubblico e della licenza di vendita».

Che sono costi non indifferenti...

«E che avrebbero messo ulteriormente in difficoltà buona parte delle persone che vengono qui a esporre la merce. Con il mercato dell’usato il Comune voleva venire incontro alle difficoltà delle persone e al bisogno enorme che c’è oggi. Era anche un modo per controllare in maniera più ravvicinata questo flusso di beni che passano dal nostro quartiere».

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