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Gallerie mortali, l’oculista: «In auto entrare al buio è come essere ciechi»

Il primario di Villa Sofia a Palermo: «Gli occhi hanno bisogno di adattarsi. Bisogna anche proteggersi di giorno con occhiali da sole»

Entrare in una galleria al buio, se siamo in autostrada a cento chilometri all’ora, può avere conseguenze disastrose. A spiegare il perché è Antonino Pioppo, primario di Oculistica all’ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo: «Gli occhi non riescono ad abituarsi subito al buio e si crea l’effetto accecamento». Il professore Pioppo dà anche i consigli per avere le migliori condizioni di visibilità alla guida.

QUANTO SONO PERICOLOSE LE GALLERIE AL BUIO?
«In natura non esiste il passaggio immediato dal giorno alla notte e viceversa. Infatti assistiamo a una riduzione progressiva della intensità della luce al tramonto prima di arrivare al buio. All’alba avviene il contrario».

E SE LE GALLERIE AL BUIO SONO MOLTE UNA DOPO L’ALTRA?
I pericoli si moltiplicano, perché abbiamo una alternanza di passaggi dalla luce al buio e viceversa; non dimentichiamo che anche il passaggio dal buio alla luce necessita di un tempo di adattamento. Tempo di adattamento che è minore perché quando si incomincia a vedere la luce alla fine della galleria l’occhio inizia ad attivare i recettori per la visione diurna, dunque l’adattamento dal dal buio alla luce è più breve ma esiste sempre il fenomeno dell’abbagliamento».

COSA SI PUÒ FARE PRIMA DI ENTRARE IN UNA GALLERIA AL BUIO?
«La prima cosa da fare è sicuramente moderare la velocità. Se indossiamo occhiali da sole bisogna toglierli perché gli occhiali, che hanno l’effetto di ridurre ulteriormente la quantità di luce che entra nell’occhio, aumentano il disagio visivo. A proposito di occhiali da sole, non dimentichiamo mai di indossarli in special modo alle nostre latitudini».

PERCHÉ DOBBIAMO INDOSSARE SEMPRE GLI OCCHIALI?
«Gli occhiali da sole proteggono gli occhi dai raggi ultravioletti. Gli effetti dai raggi uv, abbiamo imparato a conscerli bene. Sono quelli che ci danno la tintarella, però senza una adeguata protezione possono provocare oltre all’invecchiamento della pelle anche qualche altro problema ben più grave. Gli uv invecchiano sia l’esterno che l’interno dell’occhio, a partire dalla congiuntiva, passando per il cristallino fino ad arrivare alla retina. Lo pterigio, che qui in sicilia viene volgarmente chiamato purpu, termine dialettale che vale a dire polpo, nei Paesi del nord Europa, dove la insolazione è bassa, è praticamente sconosciuto, mentre aumenta progressivamente quando ci spostiamo verso l’equatore. In africa è frequentissimo. Gli uv provocano anche un “ingiallimento” del cristallino, quindi una comparsa precoce della cataratta. L’operazione di cataratta è l’intervento più eseguito al mondo, e ha anche la maggiore percentuale di successo, circa il 96%, cosa che ha portato il grande pubblico a considerarlo, erroneamente, un banale intervento “di routine”, mentre si tratta sempre di un intervento chirurgico. Dunque se il paziente ha la possibilità di ritardarlo il più possibile, è sicuramente un vantaggio. I raggi ultravioletti danneggiano anche la retina. In particolare la macula,la porzione più nobile della retina, che ci consente la visione distinta. La maculopatia legata all’età oggi, grazie anche al fatto che viviamo più a lungo, è una patologia in crescita costante, proteggerla dagli uv significa eliminare uno dei tanti fattori di rischio, riducendone l’incidenza».

QUANTO INCIDE UNA BUONA VISTA ALLA GUIDA?
«Vedere bene uguale guidare bene e in sicurezza. Ecco perché dobbiamo avere cura dei nostri occhi, controllarli, curarli e mantenerli in buona salute. Bisogna sottoporsi a visita oculistica periodiche, dopo i quaranta anni di età, ogni anno. Dal 2011 sono entrati in vigore i nuovi requisiti per la patente di guida, che valutano, oltre alla quantità della vista anche la qualità.

SULLA VISTA, QUALI CONSIGLI SI POSSONO DARE AGLI AUTOMOBILISTI, AI MOTOCICLISTI, AGLI AUTISTI DI MEZZI PESANTI?
«Lo ripeto: usare occhiali protettivi, curare l’igiene oculare, instillare qualche goccia di lacrime artificiali in mancanza anche dell’acqua fresca durante i lunghi viaggi va bene, abolizione del fumo, alimentazione sana con abbondanza di frutta e verdura colorata (gialla, rossa, verde). Ricerche hanno assegnato un ruolo importante anche alle vitamine, quella A in particolare, che è presente in molti vegetali, compresi i famosi mirtilli che migliorano anche la visione notturna».

COSA SI PUÒ FARE QUANDO LA VISIBILITÀ NON È BUONA?
«Prima di tutto rallentare, accendere i fari per illuminare al meglio la strada e, se si posseggono, indossare occhiali correttivi. Molte volte i pazienti portatori di piccoli difetti visivi non portano gli occhiali correttivi. In condizioni di luce favorevole questo comporta solo un leggero affaticamento oculare. In condizioni di luce sfavorevoli (tramonto, buio, gallerie non illuminate)invece possono rendere la guida molto difficoltosa. Ciò avviene perché la pupilla in condizioni di scarsa luminosità si dilata per far giungere più luce alla retina ma contemporaneamente diminuisce la profondità di fuoco, un po’ come avviene nelle macchine fotografiche allargando l’obiettivo, gli oggetti si mettono meno a fuoco. Ricordiamoci dunque di mettere i nostri occhi nelle migliori condizioni visive. Oggi le soluzioni non mancano: fra occhiali, lenti a contatto, laser, i vizi refrattivi non sono più un problema».

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