Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Immigrazione, dall’Europa solo chiacchiere

Numeri che raccontano l’esodo di un popolo. Un’invasione. Tremila arrivi in poche ore. Definirla un’emergenza appare riduttivo. Ormai si tratta di un assalto che l’arrivo della bella stagione trasformerà in una invasione. La Sicilia sarà in prima linea con mezzi ovviamente inadeguati visto il numero e la frequenza degli sbarchi. Per il momento l’unico rimedio è quello della selezione dei porti. Con l’operazione Mare Nostrum i nostri marinai si sono trasformati in vigili urbani che smistano i barconi in diverse località, alleggerendo la pressione su Lampedusa.
Per il resto nei Paesi di partenza dilaniati dalle guerre civili non c’è più prevenzione né deterrenza. L'Italia oggi è l'unico Paese ad accogliere chiunque arrivi davanti alle sue coste.
I numeri parlano chiaro: i 43 mila arrivi del 2013 rappresentano il 70% degli immigrati giunti in Europa via mare e sono il 224% in più di quelli sbarcati nel 2012. Nei primi tre mesi e mezzo di quest'anno ne sono arrivati oltre 20 mila e, come si vede in queste ore, si preannuncia un'altra estate «calda». Specie tenendo conto che, come ha riferito il ministro Alfano, in Libia vi sono tra i 300 mila e 700 mila migranti in attesa di raggiungere l'Italia e l'Europa. Altri ne arriveranno dalla Siria e dall'area del Sahel e subsahariana.
Di fronte a questa emergenza l’Italia è rimasta sola. L’operazione Mare Nostrum è molto costosa (dieci milioni al mese) e assolutamente inadeguata. Era stata varata dal governo Letta dopo la tragedia del barcone affondato con trecento clandestini. Doveva impedire altri incidenti: in realtà serve solo a rendere più sicuri i traffici dei mercati di vite umane visto che possono vendere alla loro disgraziata «clientela» la certezza della loro incolumità.
Invece di dovere arrivare fino a riva, vengono accolti al largo dalle navi della Marina. Le vite sono salve. Ma dopo? E l’Europa? Ovviamente sta a guardare. Oscilla fra la solidarietà ipocrita in occasione di qualche tragedia al rigore più assoluto. Per esempio quando minaccia la procedura d’infrazione perché l’Italia non garantisce un adeguato standard di accoglienza. Come se fosse possibile ricevere migliaia di disperati ogni giorno con un’ospitalità a cinque stelle. Servirebbero uomini, mezzi e, soprattutto una politica estera comune per stroncare il traffico dei clandestini. La geografia dice che fra Bruxelles e la Sicilia ci sono circa 2.500 chilometri di distanza. Per la politica è cento volte maggiore.

Caricamento commenti

Commenta la notizia