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Gli interrogativi sulla strage in Arizona

Delitto politico o strage della follia? Si è ripresi a chiederselo immediatamente dopo la notizia assurda arrivata dall'Arizona: il parlamentare abbattuto, insieme alle persone che le stavano attorno, davanti al suo ufficio elettorale di Tucson, la città che ospita tra l'altro uno dei "monumenti" turistici in cui si girano per il film e la tv i classici western. E al confine fra la realtà e la fantasia si colloca, in base a quello che se ne è saputo quasi immediatamente, la personalità dell'attentatore. Ha lasciato scritto tutto sul suo computer, tranne il movente dell'omicidio. Ma la sua "autobiografia" è bizzarra, crudelmente sospesa fra la realtà e il sogno, centrata anzi in un'ansia di autodefinizione della propria personalità di sonnambulo. Ha lasciato anche l'elenco delle sue letture preferite: si compone essenzialmente di romanzi di fantascienza, scelti fra i migliori, a cominciare da Farenheit 451 di Roy Bradbury. Le eccezioni sono due opere decisamente politiche: il Manifesto dei Comunisti di Marx ed Engels e Mein Kampf di Hitler. Le annotazioni che li circondano non riguardano però problemi sociali o politici bensì il tentativo di distinguere il sonno dalla veglia.
Un classico della psichiatria, insomma, imparentato con gran parte dei terroristi americani, fra l'innamorato non corrisposto di una giovane attrice che, sentendosi respinto, sparò al presidente Reagan a colui che voleva "eliminare" il presidente Nixon e, non trovandolo, sparò a un suo concorrente alla Casa Bianca, serie culminata poi nel misterioso assassinio di George Kennedy. Persone importanti o potenti fanno da parafulmine della follia.
La vittima non era famosa se non localmente. Gabrielle Giffords, deputata democratica in uno Stato quasi interamente repubblicano, politicamente collocabile nella sinistra moderata, era stata scelta poche ore prima per recitare nella nuova Camera di Washington il testo della Costituzione, quasi un "introibo" al rito di una religione laica. Rappresentava un collegio elettorale conservatore ma era riuscita a farsi rieleggere per la sua moderazione oltre che per la sua campagna elettorale intensa. Quello che ci si chiede è, inevitabilmente, se avesse dei nemici politici, capaci di creare, involontariamente, un'atmosfera di tensione e di odio che potesse indurre un individuo mentalmente sbilanciato a pensare a lei nel momento di scaricare i suoi fantasmi.
L'ipotesi che viene per prima alla mente è il dibattito emotivo più attuale in Arizona e cioè l'immigrazione clandestina, in particolare la legge draconiana che la maggioranza repubblicana dello Stato ha da pochi mesi approvato e la cui legalità viene ora contestata nei vari gradi giudiziari. La Giffords, nonostante e anzi proprio perché moderata, era vivacemente contraria a questa legge, e questo può avere attirato qualche rancore. L'Arizona è terra abbastanza vulnerabile alle forti passioni politiche, soprattutto in questo momento in cui rischia di essere doppiamente destabilizzata dalla crisi economica (è tra i tre Stati più duramente colpiti dalla recessione) e dallo scontro frontale in atto a proposito dell'immigrazione illegale. La frontiera del Messico è estesissima e desertica, i passaggi non autorizzati sono numerosissimi, le nuove istruzioni alla polizia draconiane. Tutto coincide per aumentare le tensioni e far salire il livello emotivo dei dibattiti. Succede un po' in tutta l'America, da quando gli anni felici e quieti del dopo Guerra Fredda sono stati sostituiti dagli anni del terrore e della guerra al terrore e, infine, dal tracollo dell'economia.
I toni della polemica politica sono stati insolitamente alti durante la campagna presidenziale del 2008 e si sono ulteriormente accesi con il sorgere e lo sviluppo di forme di «opposizione extraparlamentare», fra cui la più nota è il Tea Party. Già durante le campagne elettorali da molte parti sono stati denunciati pericoli insiti in tale escalation retorica. Nessuna delle «parole d'ordine», naturalmente, suggerisce la violenza, ma quello che in una persona normale induce tutt'al più a esplosioni retoriche può «scontrarsi» con un cervello e in un'anima squilibrati e diventare una miscela esplosiva.

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