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Palermo, se 4 bravi attaccanti sono un problema

Difficile giocare con Pinilla, Miccoli, Ilicic e Pastore, ma dopo la gara col Parma sembra chiaro che al cileno non si può rinunciare

Il successo del Palermo sul Parma ha rilanciato assieme alla squadra rosanero il prestigio di Delio Rossi, che a Napoli era andato un po’ nel pallone. E insieme ha rilanciato il modulo «4-3-1-2», quello delle ultime due stagioni, che sembrava soppiantato dallo schieramento «4-3-2-1». Rileggendo la partita col Parma ci convinciamo sempre di più che Pinilla un posto in questa squadra deve trovarlo e più lo ripetiamo più rileviamo la difficoltà di far giocare insieme il cileno, Miccoli, Ilicic e Pastore. Se il calcio fosse una questione di formulette potremmo dire: facciamo il «4-2-3-1». Ma non è così facile e per garantire il giusto rapporto attacco-difesa il Palermo non può rinunciare a tre centrocampisti. Che problema avere quattro bravi attaccanti!
In quanto a Pastore abbiamo apprezzato la decisione e la sensibilità di Rossi. Che ha cambiato il Flaco durante l’intervallo risparmiandogli l’uscita dal campo tra i fischi. Noi crediamo che il Flaco giochi molto meglio con due punte (che gli fanno spazio) e il centrocampo a rombo, anche se i gol più belli li ha fatti col cosiddetto «albero di Natale». Ovviamente questioni di punti di vista.
Ci sembra facile rilevare che da quando è andato via Walter Sabatini qualcosa è cambiato anche in merito al ruolo di Delio Rossi in società. Prima lo vedevamo un po’ alla Ferguson, ispiratore o comunque partecipe di ogni mossa societaria sul mercato, anche per il forte legame col direttore sportivo. Oggi ci sembra molto più distante dalle questioni di compravendita e più dedito alle vicende di gestione dello spogliatoio. Lo ha confermato lui stesso affermando sabato: «A gennaio non arriveranno salvatori della patria». Forse. Però, è pensabile che possano essere presi giovani un po’ più pronti di quelli attualmente in organico, tra i quali il solo Kasami ci sembra avere numeri tecnici e fisici per imporsi in serie A.
È chiaro che Zamparini sta procedendo da solo, consigliato da più parti, e solo il campo dirà se avrà fatto bene o male. Intanto il filone slavo ci sembra di qualità, anche se sarà difficile scovare altri Ilicic o Bacinovic. Potrà arrivare gente sveglia, questo si. A prezzi e con modalità meno complicate rispetto al mercato sudamericano, dove per ogni buon giocatore ci sono numerosi «passaggi» e «dazi» da superare.
Ovviamente questo ruolo di osservatore esterno non piace a Rossi, che sperava di potersi costruire nel tempo una squadra su misura. E questo è uno dei tanti problemi che oggi separano il tecnico e Zamparini, che si divertono da settimane a dire uno bianco e l’altro nero, un po’ su tutto. Potrebbe fare parte della normale dialettica e ci auguriamo che dietro questa schermaglia verbale continui a esserci la reciproca volontà di continuare insieme. Perchè di una cosa siamo certi: Zamparini e Rossi sono entrambi molto amati da gran parte del popolo rosanero.

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