ROMA. Raffaele Marra, ex responsabile del personale in Campidoglio, resta in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame respingendo l'istanza di scarcerazione presentata dall'avvocato Francesco Scacchi.
Marra è stato arrestato il 16 dicembre scorso con l'accusa di corruzione in concorso con l'immobiliarista Sergio Scarpellini.
Sulla richiesta di scarcerazione la Procura aveva espresso parere negativo. Secondo l'accusa, i 370 mila euro che Marra diede nel 2013 a Scarpellini per l'acquisto di una casa nella zona di Prati Fiscali erano funzionali all'ottenimento di favori.
Opposta la posizione dell'avvocato Francesco Scacchi, difensore del dirigente comunale, secondo il quale quella somma di danaro non solo era un semplice prestito, ma che l'incarico ricoperto dal suo assistito nel 2013 non gli avrebbe comunque consentito l'eventuale contropartita sotto forma di favori.
La sindaca di Roma Virginia Raggi nelle scorse settimane avrebbe chiesto una verifica interna sulla legittimità degli atti adottati da Raffaele Marra.
Dopo il caos a seguito delle dimissioni di Paola Muraro per un avviso di garanzia e dell'arresto del fidato dirigente, sono arrivate due nomine: quella di Luca Bergamo a vicesindaco e quella del nuovo assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari.
«Non sono commissariata e mi sento ancora dentro il M5S», aveva detto in mattinata. «Se mi arriverà un avviso di garanzia? Valuterò».
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