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Alfano: "Per sicurezza e pace tra popoli occorre investire in cultura"

PALERMO. "La cultura non è estranea alla dimensione della sicurezza, propria dell'Osce. Non ci possono essere sicurezza e pace senza valori condivisi del rispetto della cultura del vicino. Siamo qui perché Palermo è stata arricchita dalle grandi civiltà mediterranee", ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, presentando a Palermo "Italia, Culture, Mediterraneo", programma culturale che la Farnesina, attraverso la sua rete all'estero, realizzerà nel 2018 nei Paesi dell'area del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena).

Alfano ha presentato questo programma a palazzo dei Normanni, alla vigilia della Conferenza Mediterranea dell'Osce, la cui presidenza sarà affidata all'Italia. "Questa città - ha proseguito - ha assorbito le storie e le tradizioni delle tante culture che si sono succedute. Questo è evidente nel centro storico di Palermo, patrimonio Unesco. Lo spirito di Palermo si innesta benissimo nell'Osce. Siamo convinti che l'investimento in cultura sia fondamentale per sistemare quella faglia che si è aperta nel Mediterraneo con guerre e terrorismo. Se non arginiamo questa frattura finiremo per annullare anni di civiltà".

 

Persone:

1 Commento

giovanni^

23/10/2017 14:36

Viene a Palermo da Roma per dire che bisogna investire sulla cultura del vicino, e sulla propria. C'era tutto questo bisogno di venire a Palermo per dire delle cose che dicono tutti. Capisco che lui non paga quando viaggia per parlare, ma paga il cittadino, che non vuole che si sprechino tanti soldi per dire cosa già dette. la gente vuole sentire parlare di cose che mancano e ce ne bisogno, primo fra tutti il lavoro. Per il quale nessuno ha la soluzione, nemmeno lui. E allora, si trovano altri argomenti meno sensibili. Ritorniamo alla cultura, rispettare tutte le culture del posto dove una persona è nata è una cosa normale. Il fatto è che chi si sposta dal posto dove è nato, si porta dietro la sua cultura e per nessun motivo la vuole cambiare. A questo punto è meglio che chi si sposta dalla sua nazione dalla quale ha inculcato la cultura di quel posto, rispetti la cultura di un'altra nazione nella quale si è spostato, e se non si trova bene è meglio che se ne ritorni a casa propria, e si goda la sua cultura senza pretendere che gli altri nel proprio Paese la cambino con la sua.

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